lunedì 2 maggio 2011

La cerimonia è servita

Tailleur, tacchi, borse e cappelli. Doppiopetto, scarpe verniciate e cravatte. Non siamo al matrimonio di William e Kate, ma all'uscita di una delle tante chiese che in questo periodo ospitano Cresime e Comunioni.


Spettacolo. 


Abbinamenti colori a dir poco psichedelici. Tagli sartoriali avveniristici. Accessori destabilizzanti. Tutto questo naturalmente nella più completa dissociazione tra portamento e abbigliamento. 


E' il lato lost in fashion della cerimonia. Ostentare un'eleganza che nella maggior parte dei casi non può partire dal vestiario. Latente è il rischio di simulare una festa in costume, invece di un défilé da ultima moda.


E' puro divertimento. L'apice viene raggiunto durante le foto di gruppo. Generazioni s'incontrano nella loro versione forse meno vera. Ognuno in un abito che difficilmente li rappresenta.


Tralascio sul trucco e parrucco. Richiederebbe un capitolo a sé.


Cosa dite? Ho glissato sulla descrizione di com'ero vestito io? Vi dico solo che ci sono ancora persone che si chiedono cosa ci facesse uno dei Beatles ad una Comunione.


Comunque sia, la cerimonia è servita. 

1 commenti:

Anonimo ha detto...

hai riusato il tuo del matrimonio?
qualcuno dice che in queste feste dovrebbe riprendere la centralità il Cristo...che abbiano ragione?