lunedì 25 luglio 2011

Parole e silenzi

Non sempre le parole sono sufficienti. Addirittura in alcuni momenti nemmeno escono. Imbrigliate da un'eccessiva permalosità si spengono, lasciando lo spazio ad un silenzio. Ma è un silenzio pieno di astio che non porta molto lontani, anzi alimenta una distanza che si fa stupidamente incolmabile.


Caratteri diversi che prendono posizione. Come in trincea, rimangono nell'attesa del nemico. Peccato che questo nemico non esista è solo il frutto di futili incomprensioni o peggio ancora di sentimenti non espressi.


Sono situazioni che si ripetono. Cambiano gli interlocutori, ma non i risultati. Si modificano gli scenari relazionali, ma non le cattive abitudini. Ancorati sulle proprie posizioni facciamo scorrere momenti che non torneranno. Smarriamo sorrisi che difficilmente rincontreremo.


Eppure forse basterebbe così poco. Ma è proprio quel poco, che essendo così impercettibile non è degno della nostra attenzione. Intanto il chiasso ci circonda e noi torniamo impauriti dietro le nostre barricate.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto vero, io voglio sperare che qualche silenzio serva a far sbollire qualche arrabbiatura e che dopo questo silenzio di attesa (o silezio utile) si riparta con un dialogo costruttivo. Abbandoniamo le barricate!