mercoledì 20 luglio 2011

Ritratti

Non è che ne sia mai stato innamorato. Già quando vedevo quelle grandi tele di pittori del '700, fissare nobili famiglie dell'epoca, la cosa mi lasciava un po' perplesso.


Ma senza andare tanto in là con gli anni, mi bastava un ritratto fotografico appoggiato sul tavolo di un soggiorno, per farmi rattristare.


Con il tempo però ho capito una cosa. Non è tanto il ritratto in sé che mi disturba. E' il fatto che questi, sono l'immagine di un immobilismo. L'essersi messi in posa. Ecco svelato l'arcano.


I ritratti classici, anche se realizzati con tecniche diverse, non fanno trasparire il carattere del soggetto ritratto. Sono privi di personalità.


Per questo motivo apprezzo molto di più "il momento rubato".  Un espressione, un difetto, un attimo, che testimonino la veridicità della persona. Diciamo pure che prediligo i ritratti in movimento. Che seppur non esaustivi, comunque forse riescono più dei primi a far emergere anche lo stato d'animo di colui che è stato rappresentato.


Forse anche per questo motivo ho sempre detestato le foto tessera. La quinta essenza di un'identità non vera.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La carta d'identità, non vera, che non ci rappresenta nella nostra essenza. Mooolto bello!
Per fortuna i grandi artisti sono riusciti ad andare oltre l'immobilismo...lo sguardo della Gioconda continua ad essere studiato con il suo mistero...

gianluca ha detto...

Andre sono d'accordo con ciò che dici, ma è vero anche che può trasmettere tanto un ritratto in posa.

Lascio parlare le immagini.

Fatti un giro qui, non so se Fred lo conosce e ti ha già passato il link.

http://www.flickr.com/photos/unsuono

Un abbraccio

gianluca