venerdì 9 settembre 2011

VENEZIA68 - PUO’ CAPITARE A VENEZIA


Gli accadimenti irregolari per chi visita la Mostra del Cinema


Se ci si ferma a guardare cosa succede in qualunque punto dell’area adibita alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, può capitare di tutto.

Può capitare di essere intervistati o d’intervistare. Può capitare di fotografare o di essere fotografati. Può capitare di acclamare e di essere acclamati, ma soprattutto può capitare di muoversi o di essere mossi. In che senso? Nel senso di diventare parte di un movimento. Una specie di transumanza, dove le persone vagano da destra a sinistra, da nord a sud alla ricerca di qualcosa, che forse loro stessi non sanno di cosa si tratti.

Ed ecco che schiere di persone con pass penzolanti al collo si fanno spazio tra la folla della Mostra del Cinema. Alcuni apparentemente indaffarati. Altri effettivamente nullafacenti. Altri ancora nel tentativo di non fare ciò che dovrebbero fare. Tutto questo movimento irregolare, questo caos da addetti al settore, va ad aumentare il livello di entropia già intrinsecamente presente per un evento di questa portata.

Tutti sembrano esseri lì per un motivo. Nessuno è a conoscenza di questo motivo. Ed ecco che tra fotografi, giornalisti, produttori o semplici cinefili si crea una specie di linguaggio muto, degno delle migliori tribù indiane. Parola d’ordine è muoversi. Per andare dove non conta, l’importante è alimentare questo movimento.

Ora scappo. Devo andare.

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