La Mostra del Cinema non si
fa mancare il virus di Soderbergh
Diciamo
pure che un film sconsigliato a chi soffre di ipocondria. A differenza di
catastrofi naturali come uragani o tzunami dove uno spirito solidale invita
all’aiuto reciproco, in questa tragedia raccontata da Steven Soderbergh tutti
sono contro tutti. Vita mea mors tua. Forza della pandemia.
Per
fortuna c’è Gwyneth Paltrow, protagonista del film insieme a Matt Damon, a
stemperare l’atmosfera abbeverandosi direttamente dalla bottiglietta messa a
disposizione in sala stampa, sfidando ogni buona abitudine del contagio di un
virus.
Lo
stesso Soderbergh più o meno scherza sul tema, dicendo che da quando ha girato
il film si lava un po’ più le mani, anche se non rinuncia ad una calorosa
stretta da parte degli ammiratori.
Tutto
e il contrario di tutto. Sta di fatto che mancava finora alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia un virus contagioso. Necessario? Forse no.
Sta di fatto che ora Soderbergh dice che si metterà al lavoro per un film sullo
strep maschile e questo, permette un sospiro di sollievo. Due temi così lontani
permettono di pensare che la vita è fatta di sfacettatture diverse. Si piange.
Ci si rattrista per poi comunque tornare a sorridere.
Alla
faccia dei virus. Tieh!
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