martedì 20 marzo 2012

Una sfida in retromarcia

Mette a dura prova l'uomo. Inserita la retromarcia non è permesso sbagliare. Cambia poco se si è soli o alla presenza di qualche passante curioso. La prima sfida è con se stessi. Quello spazio libero deve essere onorato. 


Oggi però è proprio questione di millimetri. Un furgone Ducato davanti, che deborda leggermente. La ruota posteriore è fuori dalla striscia blu. Un'aggressiva utilitaria, almeno per il colore, dietro. Anche la via non è delle migliori. Un senso unico, alquanto trafficato. 


La freccia a destra è stata esposta. Le luci bianche dell'arretramento sono ben accese. Nonostante ciò il SUV dietro di me sembra aver fretta. Mi si avvicina con il muso, come a volermi innervosire, prima di indietreggiare lentamente. 


Sono quasi perfettamente parallelo al Ducato, non mi rimane che partire. Due giri di volante verso destra. Ora sono in quella posizione dove c'è tutto da perdere. O ce la faccio altrimenti i fischi dell'ego mi tempesteranno per l'intera giornata. Tre secondi per un lungo respiro, dopodiché un giro e mezzo verso sinistra questa volta impugnando un caldo volante. Il capo ritorna nella sua posizione originale. Inserisco la prima per una impercettibile accelerata in avanti. 


E' fatta. Scendo dando un'occhiata allo spazio lasciato tra la mia auto e gli altri due mezzi. Il passaggio per un cane, di stazza molto piccola. Lancio uno sguardo anche al SUV che sembrasi liberato da una gabbia chiusa. Un sorriso. Di certo non del suo conducente. Chiudo la macchina, complimentandomi con quanto fatto. Sono solo le otto meno un quarto del mattino. Anche queste sono piccole soddisfazioni.


Non rimane che attendere la prossima prova. Una ripartenza in salita, con più del 15% di pendenza non sarebbe male.

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