Se fossero stati colorati qualcuno avrebbe potuto pensare che si volesse organizzare una partita a Shangai in cucina. Invece erano tutti rigorosamente monocromatici e non era l'unica cosa che li accomunava. C'era pure quel senso di liberazione tipico delle truppe all'enunciazione di "rompete le righe". I più pigri si erano accampati nel centro della stanza, ma tutti gli altri, la maggioranza, avevano ben pensato di andare a divertirsi. Chi sotto il tavolo, chi raggiungendo il frigo, chi ancora varcando la soglia del salotto. I veri burloni rimanevano però, coloro che tra le vie di fuga del pavimento trovavano non solo ristoro, ma tranquillità e mancanza di motivo di andarsene.
In questa situazione di festa per loro, l'orologio scandiva inesorabilmente che era giunta l'ora. I mille rivoluzionari erano lì a terra. Non rimaneva che richiamarli all'ordine. Sarebbe servita una tromba per la ritirata. A suonare invece fu il campanello. Gli ospiti per la cena erano arrivati. Ed erano perfettamente in orario.
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