lunedì 21 maggio 2012

Un essere vivente

Non si poteva assegnargli un'età. La barba era fuorviante. I lineamenti apparivano marcati. Gli occhi brillavano come quelli di un nascituro e il pensiero era maturo, ma non adulto.


Comunque fosse, il carisma aveva fatto un patto con lui. Di eterna presenza. Di innamorata convivenza. Le distanze degli spazi si riducevano in sua presenza. Poteva essere anche non nelle immediate vicinanze, che la sua anima irradiava gioia ugualmente. 


Guardava con fiducia i più giovani. Tentennava un po' di più con i suoi coetanei. Gettava parole di entusiasmo verso il futuro. Ripescava con saggezza i grandi della storia dell'umanità. Rimaneva comunque sul presente, per rallegrare gli istanti che condivideva con gli altri. Già perché lui non si faceva intimorire dal menefreghismo. Tanto meno abbattere dalle ingiustizie. Donava sorrisi, anche a coloro che non ne volevano sapere. Sarà per questo che qualcuno s'irritava e qualcun altro si stupiva di fronte a tutto ciò.


Non era un messia. Solamente una persona che aveva intrapreso un suo personale cammino. Concentrarsi sulla vita e su quelle poche cose necessarie per viverla bene. Perché  come lui stesso ripeteva: "basta poco per essere felici... lo sanno tutti, ma tutti lo hanno presto dimenticato".

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