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giovedì 2 giugno 2011

Impara l'Arte

E' iniziata. O meglio ufficialmente al pubblico apre sabato 4 giugno, ma da ieri è iniziato il vasto programma vernice per stampa e operatori.


Conferenze stampa. Inaugurazione dei diversi Padiglioni. Flash dei fotografi. Ressa di giornalisti. Artisti molti. Curiosi e mondanità. Già perché la Biennale d'Arte è anche questo. Eventi e feste molto esclusive. C'è sempre qualche milionario russo o giù di lì, invaghito per l'arte.


ILLUMInazioni è il titolo di questa 54. edizione. Bice Curiger, storica e critica d'arte, ne è la curatrice. Proprio la luce, sarà l'elemento cardine di questa Biennale. La luce che viene generata dall'incontro con l'arte. L'esperienza illuminante, come la stessa Curiger cita durante una sua presentazione. Senza naturalmente rinunciare al richiamo dell'età dell'Illuminismo.


Comunque sia, girando tra i Padiglioni distribuiti tra Giardini e Arsenale, per i meno avvezzi all'arte rimane sempre quel duplice sentimento. Stupore e compiacimento da un lato. Imbarazzo e incomprensione dall'altro. Soprattutto di fronte a certe opere, il rischio che uno prenda il sopravvento sull'altro è forte.


Qui naturalmente si apre una grossa diatriba. Che cosa è l'arte contemporanea. Per chi è privo, come me, di una preparazione artistica, l'unico criterio di valutazione a disposizione è l'emozione. Un'opera è bella, al di là delle sue fattezze estetiche, se riesce a trasferire qualcosa. Se riesce ad accendere, a proposito di luce, quella dell'emozione. Se non succede questo, almeno per me, rimane una cosa a sé. Magari una provocazione. Priva di ogni stimolo.


Per concludere, non nascondo che quando entro ad una Biennale d'Arte, aleggiano sempre allegramente gli spiriti di Alberto Sordi e Anna Longhi (quest'ultima scomparsa un paio di settimane fa) nell'episodio Le Vacanze Intelligenti dal film "Dove vai in vacanza?".


Aò.




mercoledì 15 luglio 2009

La Casbah veneziana

Gente. Tanta gente. Anche troppa gente.
Borse extra large di boutique che ti sbattono dritte dritte sulle ginocchia. Valigie a mano che affondano sul femore. Ruote di passeggini che ti passano spietatamente sui piedi.
All'incrocio di alcune calli, improvvisamente può capitare che il flusso di persone si blocchi irrimediabilmente e allora si può dire addio alla puntualità.

Questa è la situazione che si presenta a Venezia in questi giorni, in particolar modo nella zona delle Mercerie, dove c'è la maggior presenza di negozi e grandi marche.

Febbre da saldi? Può essere, anche se poi sbirciando all'interno delle diverse attività commerciali non si vede una così accentuata affluenza.
Picco di turisti? Certo per carità sorpresi orientali e ricchi russi se ne vedono, ma non più del periodo natalizio o del carnevale.
Manifestazioni particolari? Sì, è aperta la Biennale Arte che sembra una delle edizioni più visitate negli ultimi anni, poi il prossimo fine settimana si festeggerà anche la festa del Redentore, però per la città lagunare è all'ordine del giorno avere eventi importanti.

E allora? Forse è solo questione di caldo. Proprio così la maggiore umidità di questi ultimi giorni e le previsioni di un caldo libico in arrivo, magari ci fanno essere più irascibili e qualche borsettata in più che riceviamo ci sembra un'anomalia.

Per fortuna ci sono i battelli. Lì troveremo il giusto refrigerio, perfettamente ammassati tra una comitiva di americani e un gruppo di giovani australiani con gli zaini in spalla.

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