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mercoledì 18 novembre 2009

Parlez-vous français?

"... almeno noi, nonostante i nostri limiti, ci sforziamo a parlare in inglese con gli stranieri ... in Francia invece se non parli francese non ti degnano di nessuna attenzione ..."

Sì certo, però quando entro in un locale a due passi da San Marco e vedo che i gestori prendono in giro il malcapitato di turno perché non capisce l'italiano, mi arrabbio e mi sento un po' preso giro pure io.

Ciò che indispettisce non è tanto la singola battuta detta magari per stemperare la stanchezza dell'impegnativa giornata lavorativa, ma l'atteggiamento, il modo di porsi. Questa superiorità, questa arroganza, come se il cliente fosse un disturbo. Come se i gestori si fossero ritrovati degli ospiti indesiderati e non vedessero l'ora di mandarli via.

E' quel senso di "fregatura" che si avverte "anche se non tornano più questi cosa m'interessa, intanto domani riempirò il locale con degli altri".
Per carità di attenuanti se ne possono trovare. E' l'ora di punta. Tutti che fanno richieste. Tutti che pretendono. Un po' di nervosismo, però è il tuo lavoro, vieni pagato in contanti e spesso pretendi anche la mancia.

Non so, non riesco a farmene una ragione, anche perché la cosa è più frequente di quanto si possa immaginare. Una cosa se può consolare i turisti stranieri e che dopo aver assistito a questo triste teatrino, toccava a me ordinare. Ad una mia richiesta, il cameriere dall'alto della sua gentilezza mi ha risposto, senza nemmeno guardarmi in faccia: "se ti v
ól magnàr el tramesin coi funghi ti ga de tornar diman".

mercoledì 15 luglio 2009

La Casbah veneziana

Gente. Tanta gente. Anche troppa gente.
Borse extra large di boutique che ti sbattono dritte dritte sulle ginocchia. Valigie a mano che affondano sul femore. Ruote di passeggini che ti passano spietatamente sui piedi.
All'incrocio di alcune calli, improvvisamente può capitare che il flusso di persone si blocchi irrimediabilmente e allora si può dire addio alla puntualità.

Questa è la situazione che si presenta a Venezia in questi giorni, in particolar modo nella zona delle Mercerie, dove c'è la maggior presenza di negozi e grandi marche.

Febbre da saldi? Può essere, anche se poi sbirciando all'interno delle diverse attività commerciali non si vede una così accentuata affluenza.
Picco di turisti? Certo per carità sorpresi orientali e ricchi russi se ne vedono, ma non più del periodo natalizio o del carnevale.
Manifestazioni particolari? Sì, è aperta la Biennale Arte che sembra una delle edizioni più visitate negli ultimi anni, poi il prossimo fine settimana si festeggerà anche la festa del Redentore, però per la città lagunare è all'ordine del giorno avere eventi importanti.

E allora? Forse è solo questione di caldo. Proprio così la maggiore umidità di questi ultimi giorni e le previsioni di un caldo libico in arrivo, magari ci fanno essere più irascibili e qualche borsettata in più che riceviamo ci sembra un'anomalia.

Per fortuna ci sono i battelli. Lì troveremo il giusto refrigerio, perfettamente ammassati tra una comitiva di americani e un gruppo di giovani australiani con gli zaini in spalla.

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