Sì certo, però quando entro in un locale a due passi da San Marco e vedo che i gestori prendono in giro il malcapitato di turno perché non capisce l'italiano, mi arrabbio e mi sento un po' preso giro pure io.
Ciò che indispettisce non è tanto la singola battuta detta magari per stemperare la stanchezza dell'impegnativa giornata lavorativa, ma l'atteggiamento, il modo di porsi. Questa superiorità, questa arroganza, come se il cliente fosse un disturbo. Come se i gestori si fossero ritrovati degli ospiti indesiderati e non vedessero l'ora di mandarli via.
E' quel senso di "fregatura" che si avverte "anche se non tornano più questi cosa m'interessa, intanto domani riempirò il locale con degli altri".
Per carità di attenuanti se ne possono trovare. E' l'ora di punta. Tutti che fanno richieste. Tutti che pretendono. Un po' di nervosismo, però è il tuo lavoro, vieni pagato in contanti e spesso pretendi anche la mancia.
Non so, non riesco a farmene una ragione, anche perché la cosa è più frequente di quanto si possa immaginare. Una cosa se può consolare i turisti stranieri e che dopo aver assistito a questo triste teatrino, toccava a me ordinare. Ad una mia richiesta, il cameriere dall'alto della sua gentilezza mi ha risposto, senza nemmeno guardarmi in faccia: "se ti vól magnàr el tramesin coi funghi ti ga de tornar diman".