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martedì 7 settembre 2010

Ritrovo di classe a Venezia

Eleonora Giorgi e Carlo Verdone si ritrovano compagni di scuola dopo ventidue anni


Alla Mostra del Cinema di Venezia può succedere anche questo. Può succedere che due vecchi compagni di scuola si ritrovino per celebrare il film, che uscì nel 1988, che parlava appunto di una loro reunion.

Fa una certa impressione rivedere insieme dopo tutti questi anni, Piero Ruffolo detto “Il Patata” (Carlo Verdone) e Valeria Donati (Eleonora Giorgi). Lo sguardo di lei è sempre vivace con quel sorriso in grado di essere allo stesso tempo dolce e accattivante. Raccolta in un sobrio vestito nero a fatica fa pensare che siano trascorsi ventidue anni da quel film.

Lui è lui. Lui è Verdone. In abito scuro con camicia bianca aperta all’estremità superiore, intrattiene i giornalisti con il suo savoir-faire. Disponibile, ironico e con quel pizzico di malinconia, che in un certo qual senso caratterizza i suoi personaggi.

Il momento più bello è quando si rincontrano fuori dalla sala dove sarà proiettato il film Compagni di scuola, per la categoria Retrospettiva. E’ in quel preciso istante in cui per un momento gli operatori interrompono le riprese, gli inviati le interviste ed i giornalisti della carta stampata le annotazioni, che Carlo Verdone si fa largo tra la gente accalcata attorno a lui e va ad accogliere in un tenero abbraccio Eleonora Giorgi.

Un gesto semplice, ma pieno di affetto e spontaneità. Nient’altro che l’incontro di Valeria e Il Patata. Due compagni, per un ritrovo di classe a Venezia.

giovedì 27 novembre 2008

Facebook... e sei protagonista

Non volevo parlarne, ma mi vedo un po' costretto. Sia per lavoro, sia come fenomeno sociale è tema di forte attualità.
Togliamo subito ogni forma di dubbio: a me non piace. I motivi sono diversi, la sostanza una sola: mancanza chiamiamola d'intimità.

Facciamo subito qualche esempio.
Perché devo diventare amico su Facebook di uno che a mala pena saluto quando l'incontro per strada?
Perché devo essere rintracciato da ex compagni di scuola, quando non ne ho voglia e nemmeno mi ricordo più della loro esistenza?
Perché devo far vedere ad altri ciò che sto facendo, ciò che ho fatto e ciò che farò?
Perché devo ricevere in continuazione richieste di adesioni, partecipazioni e quant'altro a gruppi di varia natura, genere e interesse?
Perché devo sentirmi out se non ho un mio profilo con tanto di foto artistica che mi rappresenti?

Bene provate a dare qualche risposta a questi miei interrogativi. Nel frattempo io vado a caricare le foto della gita di domenica scorsa, indovinate dove?

Ed ora l'inno di FB, Bugo "Nel giro giusto"