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lunedì 18 giugno 2012

Segui la lista. Sempre.

Sarebbe bastato seguire la lista. Ricontrollarla, prima di farne una palla di carta arrotolata e imbucarla in fondo alla tasca destra del jeans. Era la terzultima voce. La prima per importanza. Forse il vero motivo di quel pellegrinaggio sotto il sole battente a più di trentacinque gradi. 


Invece no. Giunto a casa e disposto sul tavolo da cucina l'intero contenuto di quella shopper riciclabile, mancava inesorabilmente all'appello. Un sorriso posticcio di lui cercava di anticipare un veritiero sguardo assassino di lei. Ma appena i pollici e gli indici delle due mani posizionati sulle estremità di quella borsa, la scuotevano con gesto plateatico all'ingiù, la percezione di lui fu quella di uno sventolamento di bandiera e non certo di pace.


Il passo successivo fu l'enunciazione sempre da parte di lei in modo apparentemente flemmatico della frase di circostanza: "... ti ricordi cosa ti avevo detto di ricordarti di prendere prima di uscire, vero?". Dopodiché trascorso qualche eterno secondo di pausa, un sospiro accompagnava l'oscillazione della sua testa da destra a sinistra e viceversa. Infine il silenzio.


Fu allora che lui cerco di sdrammatizzare la situazione con un innocente battuta. Ma ci sono momenti in cui sia l'innocenza sia le battute è meglio mettere da parte. E quel momento era proprio uno di quelli.

martedì 9 giugno 2009

Margherita, punto e basta.

Mancano pochi minuti al canonico orario del TG della sera, quando entriamo in pizzeria con una coppia di amici. Più che entrare, ci accomodiamo nello splendido plateatico di questa pizzeria all'aperto sulla spiaggia.

Il panorama è stupendo. Il sole è ancora alto e noi siamo particolarmente rilassati, dopo aver accompagnato i bimbi dalla nonna.
Arriva una gentile cameriera che ci lascia la lista delle pizze. Inizia il dramma. La lista è un pieghevole a otto ante con venti tipi diversi di pizza per pagina. Tutti e quattro iniziamo a leggere con notevole attenzione le diverse proposte. Dopo un primo momento di religioso silenzio, iniziano i commenti. - "Hai visto la Carbonara?" "Chissà se le melanzane nella vegetariana sono alla griglia?" "Ma la pizza della casa in cosa consiste, secondo voi?" "Tu, quale prendi?" -

La discussione continua animosamente, mentre si salta dalle pizze tradizionali a quelle speciali, passando per le bianche e tralasciando quelle di chiara inclinazione invernale.
Passano cinque minuti e la cameriera torna con il suo blocchetto bianco a spirale e una BIC nera rosicchiata all'estremità superiore.

La tensione aumenta. Una goccia di sudore mi scende dalla fronte, sarà il calore accumulato durante il giorno. Nessuno prende la parola. La cameriera riformula la domanda "Cosa prendete?". Mia moglie prende tempo e parte con il bere "Per me dell'acqua naturale". In scia, temporeggiamo anche noi con la richiesta di due birre medie e una coca alla spina.

La cameriera che ora sembra meno simpatica, alzando leggermente il tono di voce e squadrandoci ci chiede "E che pizza volete?". Non possiamo andare oltre, ci guardiamo negli occhi. Faccio un respiro profondo e fissando il mare all'orizzonte dico "Una margherita. Per me una margherita".

In simultanea, con un approccio corale e un forte senso di liberazione, si sente ripetere "Anche per me, anche per me, anche per me!".

Anche questa volta abbiamo passato l'esame, ma mi chiedo perché sistematicamente dobbiamo leggere e rileggere l'intera lista delle pizze con le diversi varianti, quando poi prendiamo sempre quella? Mah, forza dell'abitudine.

Intanto evviva la pizza margherita e buon compleanno per i suoi 120 anni appena compiuti.

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