lunedì 18 giugno 2012

Segui la lista. Sempre.

Sarebbe bastato seguire la lista. Ricontrollarla, prima di farne una palla di carta arrotolata e imbucarla in fondo alla tasca destra del jeans. Era la terzultima voce. La prima per importanza. Forse il vero motivo di quel pellegrinaggio sotto il sole battente a più di trentacinque gradi. 


Invece no. Giunto a casa e disposto sul tavolo da cucina l'intero contenuto di quella shopper riciclabile, mancava inesorabilmente all'appello. Un sorriso posticcio di lui cercava di anticipare un veritiero sguardo assassino di lei. Ma appena i pollici e gli indici delle due mani posizionati sulle estremità di quella borsa, la scuotevano con gesto plateatico all'ingiù, la percezione di lui fu quella di uno sventolamento di bandiera e non certo di pace.


Il passo successivo fu l'enunciazione sempre da parte di lei in modo apparentemente flemmatico della frase di circostanza: "... ti ricordi cosa ti avevo detto di ricordarti di prendere prima di uscire, vero?". Dopodiché trascorso qualche eterno secondo di pausa, un sospiro accompagnava l'oscillazione della sua testa da destra a sinistra e viceversa. Infine il silenzio.


Fu allora che lui cerco di sdrammatizzare la situazione con un innocente battuta. Ma ci sono momenti in cui sia l'innocenza sia le battute è meglio mettere da parte. E quel momento era proprio uno di quelli.

0 commenti: