Dicono che le Marche siano tante cose. Diverse. Non confrontabili. Questa area del Piceno ne è una conferma. Lo sono i suoi borghi. Montefiore dell'Aso, ma non solo. Lo sono le sue terre. Grandi distese dalle colorazioni diverse.
Ma la differenza, ancora una volta, la fa il fattore umano. Chi ci ospita. Chi incontriamo. Ed ecco che c'è una lei premurosa, in grado di farti sentire bene. Non un intruso. Una lei attenta, sensibile, che ascolta più che fare domande. Una lei degna padrona di casa. Nei modi. Nell'essere.
C'è un lui con il quale condividere. Parlare. Discutere. Riflettere. E' l'operatività. Organizza senza farti pesare la cosa. Ti lascia libero di fare, senza farti sentire isolato.
C'è pure una figlia, ma di lei dovrete aspettare gli scritti dei miei posteri.
E' una famiglia. Si comportano nello stesso modo in cui vorrebbero si comportassero gli altri con loro. Piccola sfumatura. Immensa differenza.
Se da loro si ha la fortuna d'incontrare altri ospiti, i quali ti sembrano amici da sempre, con i quali ridi e sorridi come non mai, con cui ti verrebbe voglia di continuare il viaggio, tutto ciò completa una situazione di per sé già idilliaca.
Comunque alla fine c'è un elemento che ti dice se ti sei trovato bene in un posto. Molto bene. Si chiama nostalgia. Voglia di ritornarci.
Tutto ciò è accaduto qui. Non è detto che non si possa ripetere.