mercoledì 12 novembre 2008

Venezia, la luna e tu

Ponte dell’Accademia, ore 22 circa.
Abbiamo appena lasciato una coppia di amici dopo una piacevole serata in un bacaro. Siamo in libera uscita e da un po’ che non ci permettiamo il lusso di lasciare i bimbi con la nonna e dedicare un po’ di tempo solo a noi due.

L’aria è fredda, ma non pungente. Il cielo è di rara limpidezza. Il vento del pomeriggio ha spazzato via ogni nube all’orizzonte. Qualche metro sopra l’Abbazia della Salute troneggia una luna completamente piena. Sorrido l’ultima volta che l’avevo vista con il mio piccolo, mi aveva detto che era stato lui ad issarla, lassù nel profondo blu.

Ci fermiamo ad ammirare questo spettacolo. E’ talmente tutto bello che sembra la scenografia di un film hollywoodiano. Tutta questa maestosità ci fa trattenere le parole. Qualunque frase potrebbe risultare inappropriata.

Mentre la luna si rispecchia compiaciuta sul Canal Grande, mi viene spontaneo abbracciare mia moglie, ho quasi una vertigine, non si è più abituati a situazioni di questo tipo. La guardo in viso e con il cuore pulsante faccio partire un unico intenso grande bacio.

Ad un tratto il silenzio viene squarciato dal trillo di un telefonino. E’ quello di mia moglie. Il display dice CASA. E’ mio figlio che vuole sincerarsi che gli portiamo il Gormita che gli avevamo promesso.

Si torna sulla Terra. Il viaggio sulla Luna, almeno per oggi è terminato, ma è stato alquanto piacevole.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

http://meridianozer0.blogspot.com/

e ho detto tutto!