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martedì 19 luglio 2011

Non porgere la guancia

Va bene tutto... ma se porge la guancia, a questo punto è meglio una stretta di mano. Non è questione di formalità. Non si tratta nemmeno di una particolare etica relazionale. E' esclusivamente un discorso di accensione.


Avete mai pensato di guidare una macchina senza prima averla messa in moto? Oppure ascoltare della musica dal vostro impianto stereo senza premere il tasto play? E ancora scaldare una pietanza sul forno senza accendere il fuoco?


Quindi com'è possibile immaginare minimamente di essere innamorati di una persona, se invece di un bacio passionale sulla bocca, gli si lascia un timido segno sulla guancia?


E questo accade un po' troppo spesso. Bastano pochi mesi e quel gesto così pieno d'amore, diventa qualcosa di cortesemente dovuto.


Su via, è giunto il momento di ricominciare a baciarsi. Baci seri. Voglio uscire di casa al mattino e vedere gli anziani vicini, avvinghiati uno all'altro. La neo coppia di genitori che abita all'angolo con le labbra appiccicate, togliendo per una volta lo sguardo al pargolo. Lo studente che prende l'autobus con me lo voglio vedere con gli occhi chiusi e il viso che fa un tutt'uno con quello della compagna (e non con gli occhi aperti e lo sguardo sul telefonino).  E così via. Senza età. Senza luoghi. Senza tempo.


Quindi iniziate. Baciatevi pure e mai più porgete quella indifferente guancia.

lunedì 17 novembre 2008

Il Primo Bacio

Ieri ero in passeggiata. C'era una bellissima luce autunnale che lentamente stava riducendo la propria intensità nonostante fosse solo l'ora del tè.
Prima di rientrare a casa ho invitato mia moglie a vedere lo splendido tramonto che si stava profilando all'orizzonte.

Scendiamo nella via di fronte a casa che offre uno squarcio di tutto rispetto sulla laguna.
La visione era stupenda, ma vengo rapito da un'altra cosa. Come per tutti i luoghi a portata di mano, essendo questo posto molto vicino a casa non andiamo spesso, per questo non avevo mai notato una scritta sul muro che lo costeggia: "
IL PRIMO BACIO 23/07/07 ".

Ecco che la mia mente ricerca nei files della memoria quando ero stato il mio primo bacio. Dopo qualche istante di esitazione, riesco a ricostruire sommariamente il luogo, il momento e la ragazza.
Era una festa di carnevale. Il magazzino del papà di un nostro amico era stato allestito a locale. Non mancava nulla, un'organizzazione perfetta con tanto di DJ.
Avrò avuto su per giù 14 anni. Lei era una simpatica morettina, con un grazioso sorriso e due grandi occhi neri. La musica, in particolar modo il momento dei lenti, fu il complice di quel gesto così puro, innocente e ingenuo. Che imbranataggine...

Poi penso a questi due ragazzi che hanno firmato sul muro questo loro momento. Forse erano anche loro venuti lì per assistere allo spettacolo del tramonto. Forse erano in vacanza. Forse alla loro prima uscita. Chissà.

Guardo mia moglie. Questa è la situazione ambientale dove la sua pelle di per sé già abbronzata assume un colore ambrato. E' bellissima.
A questo punto non rimane che eseguire quel gesto. Così primordiale, ma così unico. Non è una ripetizione, bensì ogni volta una nuova interpretazione e una piacevole riscoperta.

mercoledì 12 novembre 2008

Venezia, la luna e tu

Ponte dell’Accademia, ore 22 circa.
Abbiamo appena lasciato una coppia di amici dopo una piacevole serata in un bacaro. Siamo in libera uscita e da un po’ che non ci permettiamo il lusso di lasciare i bimbi con la nonna e dedicare un po’ di tempo solo a noi due.

L’aria è fredda, ma non pungente. Il cielo è di rara limpidezza. Il vento del pomeriggio ha spazzato via ogni nube all’orizzonte. Qualche metro sopra l’Abbazia della Salute troneggia una luna completamente piena. Sorrido l’ultima volta che l’avevo vista con il mio piccolo, mi aveva detto che era stato lui ad issarla, lassù nel profondo blu.

Ci fermiamo ad ammirare questo spettacolo. E’ talmente tutto bello che sembra la scenografia di un film hollywoodiano. Tutta questa maestosità ci fa trattenere le parole. Qualunque frase potrebbe risultare inappropriata.

Mentre la luna si rispecchia compiaciuta sul Canal Grande, mi viene spontaneo abbracciare mia moglie, ho quasi una vertigine, non si è più abituati a situazioni di questo tipo. La guardo in viso e con il cuore pulsante faccio partire un unico intenso grande bacio.

Ad un tratto il silenzio viene squarciato dal trillo di un telefonino. E’ quello di mia moglie. Il display dice CASA. E’ mio figlio che vuole sincerarsi che gli portiamo il Gormita che gli avevamo promesso.

Si torna sulla Terra. Il viaggio sulla Luna, almeno per oggi è terminato, ma è stato alquanto piacevole.

mercoledì 8 ottobre 2008

La forza del bacio


Il segnale orario ha appena scandito l'ora: "sono le 18 e 2 minuti primi".
Fermo, aspettando che un semaforo esprima la propria preferenza per la tonalità verde.
Traffico impazzito. Stanchezza tanta, accumulata in una giornata particolarmente intensa. I pensieri sbiadiscono nel mezzo di un grigiore più che metereologico, espressione di una mediocre architettura.

Ad un certo punto un flash. Non è la macchinetta di un posto di polizia improvvisato, bensì un gesto. Un semplice gesto, dalla forza disarmante. Una coppia di ragazzi davanti ad un portone semi-aperto si baciano. Un unico intenso, profondo, innocente, ma passionale bacio.
Forse un saluto nell'attesa che le proprie strade si ricongiungano all'indomani.

Questo gesto ha infuso in me (presumo anche in tutti coloro che hanno colto l'accaduto) una gioia, un sentimento di felicità che mi ha interamente rigenerato.
Ma quello che mi chiedo non è che forse la nostra società ha solo bisogno di un pò più d'amore per uscire da un torpore che rischia di soffocarla?