Era fantastico. A prescindere dalle condizioni climatiche, noi eravamo lì come dei valorosi campioni pronti a difendere un titolo mondiale.
La passione che ci accomunava, permetteva di colmare il tasso tecnico dei presenti. Io ad esempio ero il portiere ufficiale, nonostante fossi miope e giocassi in porta senza occhiali e lenti, in aggiunta alle mie personali doti calcistiche alquanto scarse.
Tra i pali però mi trasformavo. Grandi prestazioni su interventi difficili si alternavano a plateali papere su semplici tiri.
Ricordo ancora lo sguardo dei miei compagni quando dal lancio da centrocampo di un avversario allargai le braccia per accompagnare con lo sguardo il pallone che secondo me doveva uscire al lato sinistro della porta. Invece, avevo sbagliato le misure e mi ritrovai a piegarmi per raccogliere la palla entrata nel sacco della rete.
Nonostante ciò, il divertimento era assicurato. Almeno per gli avversari, ma non solo. Al termine della partitella, le beghe di gioco erano già scordate e si iniziava a chiacchierare in perfetta armonia sul fine settimana da organizzare.
Il campo era rappresentato da uno spazio ricavato nella corte di uno dei partecipanti. Il pallone era di uno di noi. Quindi guai a farlo arrabbiare, se ne sarebbe potuto andare con la palla. L'abbigliamento era pienamente irrispettoso di alcuna cromia comune per squadra e spesso macchiato di sugo del frugale pasto appena fatto. Un paio d’ore era il limite minimo di durata del match.
Che ricordi. Se mai mi ricapiterà di tornare un sabato su quel campetto, converrà che abbia con me la divisa. Sicuramente ci sarà qualcuno pronto a farmi giocare.
2 commenti:
Grande Betta!!! Che bei ricordi... c'ho lasciato menisco e cartilagine su quel campetto!
Bello!
:))) by Adè
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