Non m’interessa tanto parlare di cos’è oggi il Festival di Sanremo, ma di quello che ha rappresentato per me in passato.
La mia memoria fa riaffiorare in me ricordi da bambino. Nove, dieci anni, poco importa. Ero lì seduto con la mia famiglia per godermi un momento di condivisione, di sana passione musicale.
Era un po’ come la vigilia di Natale, quando ci si riunisce per stare insieme e scambiarsi oltre che i regali, parole, gesti, affetti. Tutti lì ad ascoltare per poi commentare e fare i propri pronostici.
Non ho vissuto i primi anni dell’avvento della televisione, quando ci si riuniva nelle case dei più fortunati detentori dell’apparecchio o nei bar per assistere alla programmazione, ma per me il tenore era un po’ quello. La televisione aveva ancora una forza aggregante e trasferiva oltre che dei contenuti un linguaggio.
Si tirava piacevolmente tardi. Ma si stava insieme. Sanremo era un collante di anime, che attraverso la musica le riavvicinava.
Tutto girava attorno all’orchestra, al suo maestro, alla canzone e al suo interprete. Poche note ed eravamo già rapiti dalla melodia.
Il giorno dopo un po’ stanchi ci si alzava, ma il motivetto sentito la sera prima era già lì pronto per essere fischiettato.
Quelle sere passavano velocemente, nell’attesa della serata finale, dove puntualmente mi addormentavo perdendomi la proclamazione del vincitore, ma anche questo poco importa.
2 commenti:
E' vero quanti bei ricordi legati al Festival di Sanremo...ma devo dire più vecchi che nuovi....
Avete 5 secondi per rispondere a questa domanda: chi ha vinto sanremo l'anno scorso? 5-4-3-2-1-0
lo so era una domanda difficile
comunque la risposta è ...
by mark_s
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