lunedì 26 aprile 2010

Talento (in)espresso

Mettiamo il caso che Maradona non avesse iniziato a calciare un pallone da ragazzino oppure che Valentino Rossi non fosse salito su una minimoto da bambino. Cambiando genere, che Jimi Hendrix non avesse iniziato a strimpellare la sua prima chitarra o che Elvis Presley non si fosse avvicinato al canto. Mi fermo qui per non parlare dei grandi artisti rinascimentali nell'ambito della pittura, della scultura o dell'architettura.

Vi racconto questo perché durante questo fine settimana mi sono posto vari interrogativi in merito. Come una persona scopre di avere determinati talenti? Quanto conta l'ambiente sociale dove vive? Quali sono le "regole ancestrastrali" che fanno emergere il talento? Esiste una formula non lasciata al casualità che fa si che ognuno sia in grado di esprimere il proprio talento? Se ti piace fare una cosa è sintomo che sei in grado di eccellere in quella cosa? Sono più i talenti che si riescono ad esprimere o quelli che rimangono inespressi?

Questi sono solo alcune delle domande che mi ponevo (senza naturalmente trovare delle soddisfacenti risposte) mentre mi arrivava comunicazione che mio nipote poco più dodicenne vinceva un'importante finale di tennis a Roma, riservata ai migliori ragazzini d'Italia della sua categoria. Ad esempio sei mia sorella e mio cognato non l'avessero portato a giocare a tennis quando era in tenera età, il talento che sta magnificamente esprimendo in questa disciplina sportiva, sarebbe riuscito ad esprimerlo in qualcos'altro o sarebbe rimasto nell'oblio?
Chissà!

Intanto io sono convinto che se mi avessero regalato una batteria da bambino ora sarei un ottimo batterista... sensazione, sogno o nostalgia per una passione non coltivata?


4 commenti:

Anonimo ha detto...

verissimo...chissà quanti talenti inespressi o ostacolati (che è ancora peggio) o condizionati ... by a.

danzonelvento-valeria ha detto...

buondì!
interessantissimo questo argomento ad un certo punto della mia vita,a 38 anni,tutte queste domande mi son scoppiate in testa. evidentemente era per me un momento di grande cambiamento,non tanto il fare il punto della vita,no,non è stato quello,non lo faccio per principio,bisogna guardare avanti il passato blocca,frena..
comunque mi è accaduta una cosa strana,sentivo un fuoco dentro,lo sentivo davvero ed era pure un pò irritante benchè lo sentissi positivo:l,ho identificato come il mio potenziale inespresso. si si,ma qual.era???
influenzata continuamente ed eccessivamente(per la mia necessità di farmi voler bene ed accettare)dall.esterno e troppo attenta alle esigenze altrui e poco alle mie sentivo che mi ero persa...non sapevo più come mi piacessero le uova;) si,mi riferisco ad un film "se scappi ti sposo" dove sta ragazza organizzava coninuamente matrimoni con persone diverse e puntualmente all.ultimo momento scappava. un giornalista intervista i vari fidanzati abbandonati e chiede loro come a lei piacessero le uova...ebbene ciascuno rispondeva "come a me ecc" ed ogni volta ste uova eran cucinate in modo diverso.
da allora molto è cambiato e so come mi piaccion le uova;)))
era tutto dentro di me in quel falò che mi son portata dentro per un pezzo.
naturalmente il cambiamento non è stato apprezzato:se nasci egoista sei giustificata,se elabori un pò di sano egoismo non sei autorizzata!
e di strada ancora ne devo fare tanta,ma ora mi sento finalmente Lulai(non valeria come mi chiaman gli altri)
potrebbe sembrar che son fuori tema,ma il talento nasce con noi,con le nostre potenzialità...c.è chi ha la fortuna di esser ascoltato fin da piccolo,c.è chi viene semplicemente educato a star al mondo secondo i soliti stereotipi sociali e famigliari e pare che questo debba bastare per esser in grado di viver la PROPRIA vita!
credo che ciascuno di noi abbia talento in qualcosa,ma già trovare la propria strada nella vita senza tradirsi è un gran talento!
imparare ad ascoltarsi,tornare bambini,giocare,guardare avanti a sè(non troppo lontano-i sogni volano-le risposte sono davanti a noi).
io,naturalmente non ho alcuna verità in mano,tantomeno certezze(e non ne voglio-le trovo limitanti)
vorrei aggiungere che eccellere non lo trovo necessario e poi dipende sempre dal giudizio altrui,vi pare? sai quanti eccellono in cose non riconosciute socialmente.
e,ancora,perchè dover dimostrare,non è frustrante e probabilmente forviante?
l.esprimere le nostre potenzialità,il nostro talento,il riuscire ad esser se stessi non dovrebbe esser semplicemente e primariamente una soddisfazione intima?
conseguire premi può esser gratificante,ma non son certa che la competizione sia il modo migliore per esprimere un talento(probabilmente nello sport è necessaria).
buona giornata a tutti
valeria

Anonimo ha detto...

Caro Betta è verissimo tutto quello che dici e sopratutto confermo che se tu avessi avuto una batteria ora saresti un gran talento! Affermo ciò perchè sono stata testimone della tua vena artistica musicale...considero pure che se oggi non sei un ottimo batterista sei comunque diventato un favoloso padre, nonchè un sensibile marito con una profonda e nobile anima ... Questo io lo chiamo il maggior successo nella vita di una persona. Essere grandi significa questo credimi!!!... ciao ciao sister

Anonimo ha detto...

Anche se ho vinto io il torneo, sei tu il campione zioooooo!!!!!!!!! Sei uno splendido padre secondo me dovresti vantartene perchè anche essere speciali è una dote... ciiiaooooooooooo!!!!!!!! TENNISTA97:q