martedì 26 ottobre 2010

Alberto Di Stefano - Il giro del mondo in barca-stop - Parte prima

"La nostra rotta era sempre per Ovest, nelle lunghe attraversate bastava seguire il tramonto..." - Alberto Di Stefano 

Spesso in questo blog abbiamo parlato di cambiamento. Di nuovi stili di vita. Di un riappropriarsi della propria esistenza.

Molti degli incontri che abbiamo fatto sono dei viaggi. Alcuni con delle mete fisiche precise e lontane. Altri apparentemente più vicini, nel profondo di se stessi.

Quello di oggi è un viaggio ancor più particolare. Complice la passione per il mare e la voglia di concedersi una pausa. Voglia di avventura. Voglia di libertà. Nella consapevolezza però, che tutto ciò avrà un inizio, ma pure una fine. Ecco un altro elemento di differenziazione.  Una parentesi di un anno. Un periodo di tempo limitato per immergersi in una nuova dimensione, ma per poi ritornare con i piedi a terra. In tutti i sensi.

Il protagonista di questa storia ha un nome: Alberto Di Stefano. Ha pure un lavoro (in ambito finanza) e pure gli piace. Certo quello che fa non è certo la sua passione, però è funzionale come mi illustra dettagliatamente Alberto nella sua categorizzazione del lavoro.

Sai secondo me ci sono due tipi di lavoro. Quelli che si possono considerare delle passioni… e senza entrare nell’arte, pensa ad un medico che salva i propri pazienti oppure ad un ingegnere che progetta e costruisce un ponte. Poi ci sono quelli, come il mio, come quelli della maggior parte delle persone che presentano aspetti dei quali si farebbe volentieri a meno, che ti fanno qualche volta odiare il lunedì, che però presentano dei vantaggi oggettivi che ti permettono di fare altre cose.

Siamo a gennaio del 2005 quando Alberto prende il largo. Inizialmente doveva essere un anno sabbatico con l’obiettivo dell’attraversamento dell’Atlantico in barca a vela. In teoria raggiunti i Caraibi sarebbe dovuto scendere per continuare il viaggio con altri mezzi. Se non fosse che, arrivato in questo primo paradiso, si accorge di una cosa che gli cambierà radicalmente la sua modalità di spostamento. Ci sono molte persone che sarebbero contente di ospitarlo sulle proprie imbarcazioni per continuare il proprio viaggio.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

"Poi ci sono quelli, come il mio, come quelli della maggior parte delle persone che presentano aspetti dei quali si farebbe volentieri a meno, che ti fanno qualche volta odiare il lunedì, che però presentano dei vantaggi oggettivi che ti permettono di fare altre cose" ... quanto è vero! by adè

Anonimo ha detto...

è la seconda volta in pochi giorni che sento di persone che attraversano l'atlantico in barca. io pensavo all'avventura di Cristoforo Colombo, ora mi dicono che è "una passeggiata"! che emozione sarebbe farlo. attendo domani per continuare nel sogno di questo viaggio e già mi pregusto un boat sharing...

Anonimo ha detto...

Che emozione questa avventura... E' bellissimo riuscire a intraprendere un viaggio con la passione del mare e la complicità di un forte desiderio di cambiamento...La cosa rilevante in questo primo racconto è riconoscere in se stessi ( come credo sia avvenuto al protagonista)quando arriva il momento di cambiare qualcosa nella vita. Cogliere il momento giusto e imparare ad avviare un processo interiore di ascolto, di consapevolezza e di azioni concrete come il giro di Alberto... ciao ciao sister

Anonimo ha detto...

Il mondo del barcastop è davvero affascinante....ci sono interessanti approfondimenti anche su questo sito
http://www.dotsail.it/blog/category/vela-turismo/barca-stop/