martedì 25 gennaio 2011

Il pollo

Ogni tanto per cercare di capire tendo a spezzettare un problema. In alcuni casi, quando possibile, passo da una visione cosiddetta macro a quella più semplice legata al singolo. E' una questione di ridimensionamento. Nel piccolo trovo risposte che spesso si perdono nell'immenso.


Ed ecco scaturire, nell'osservazione quotidiana dei comportamenti a dir poco scorretti, la teoria del pollo. Il pollo in questione è quello da spennare, la problematica è quella dell'arricchimento illecito. 


Quindi passiamo dalle aule del tribunale al negozietto sotto casa. Questo perché proprio ieri, mi è capitato ancora una volta di vedere una di quelle scene alla Totò. Il classico turista in balia di un commerciante dall'etica professionale poco marcata.


Ma questo è solo un esempio, la cosa purtroppo è molto più generalizzata e non risparmia nessun tipo di categoria. 


Ciò che infastidisce è che questo atteggiamento, tipico nostrano, è andato man mano nel tempo a ledere le fondamenta della buona fede. Questo significa che ormai tutti siamo diffidenti, perché nessuno vuol passare da pollo.


Sembrano stupidate, però poi sono questi singoli comportamenti che moltiplicati ed amplificati, trasformano un mal costume in qualcosa di più pesante e negativo.


Bene, ora vado al supermercato e al banco degli affettati se mi fanno la domanda di rito "... lascio?", dopo avermi tagliato 30/40 grammi in più rispetto a quanto chiesto, sarà la volta buona che gli propino cosa farsene di quelle fettine di prosciutto in più.


Un pollo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

se fa lo sconto lasci pure!

Anonimo ha detto...

Nelle mie quotidianità spesso mi sento un super pollo, di dimensioni esagerate... tutto questo perchè credo sempre nella buona fede e regolarmente mi spiazzano!!! Anche se consapevole di tutto ciò persisto nel mio atteggiamento credulone...ciao ciao