Curiosità. Pettegolezzo. Invidia. Interpretazioni. Giudizi. Cattiveria.
Non è tanto importante quanto una cosa sia più o meno vero, ma la soddisfazione di parlarne. Di essere i primi a diffonderne le novità, le evoluzioni di storie, che assumono connotazioni diverse nel passaggio da uno all'altro. Il tutto innescato e giustificato da quel "ho sentito dire...".
Per alcuni è un divertimento. Per altri un passatempo. Comunque sia un modo per sfuggire ad una loro realtà. Spesso arida. Priva di gioie, tanto da doverne ricercare nelle difficoltà altrui.
Rinunciare alla propria vita per aggrapparsi al racconto di quella di qualcun altro.
Gettare discredito sugli altri nella speranza di apparire migliori, inconsapevoli che le prossime vittime potremmo essere proprio noi.
E' un modo lento, ma efficace per fare del male. Molto male. Non è una battuta. E' la premedita intenzione di annientare.
E mentre le vite degli altri passano di parola in parola, le nostre sorvolano velocemente la nostra esistenza. Chissà se ne vale la pena.
1 commenti:
la cosa tragica è che è così facile credere alle malelingue o per lo meno è facile che si insinui il sospetto.
ci sono aziende che "puniscono" come gruppo chi sparla, cioè non solo non danno soddisfazione, ma i vertici dell'azienda evidenziano negativamente chi lo fa. almeno capiscono che non va fatto! che si fa del male...gratuito
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