In taluni casi spesso il sistema di accesso è automatizzato. Inserisci le monetine e le porte dell'agognato paradiso si aprono. Però possono presentarsi alcuni inconvenienti. Si è sprovvisti di moneta. Le condizioni igienico-sanitarie lasciano alquanto a desiderare. Non si condivide il motivo di dover pagare tal servizio. Oppure per accorpare i diversi pensieri: "non si vuole pagare un servizio, per il quale non si ha nemmeno la moneta contante a disposizione e del quale già si conoscono le scarse qualità".
Ecco che allora non rimane il piano B: il bar. Però anche qui per un senso di vergogna di usufruire di un servizio senza una minima consumazione, scatta l'ordinazione. Ordinazione che viene fatta ancor prima di espletare il bisogno. In questi casi si ordina un caffé del quale non si ha nemmeno voglia, oppure un bicchiere d'acqua consapevoli che avrà delle ricadute immediate sul nostro stato fisiologico.
Avvenuto l'ultimo sacrificio, scatta la domanda retorica. Sì, quella domanda che è statisticamente provato ha come risposta "... in fondo a destra", come se nella progettazione degli esercizi pubblici, prima si stabilisse la posizione del bagno, dopodiché fissata quella, si procedesse alla realizzazione del resto del locale.
A questo punto vorrei fare una richiesta a tutti i baristi e proprietari di bar. Quando vedete entrare una persona "bisognosa", perché voi la riconoscete subito, non state lì a chiederle cosa desidera. Con un elegante gesto, a braccia aperte, in senso di accoglienza, di benevolenza, fatelo accedere a quello spazio tanto ambito. Ve ne sarà eternamente grata.
1 commenti:
se poi sei in attesa di farla ed attendi di salire in treno (vedi foto del post) e il treno è in ritardo o in sciopero...
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