lunedì 12 dicembre 2011

Brividi

Considerando il periodo non era stata una giornata particolarmente fredda. Però appena il sole decise di dare spazio alla sera, qualche brivido si iniziò ad avvertire. Forse colpa dell'abbigliamento, poco rispettoso del calendario. In fondo il Natale era alle porte.


Appena rientrati però tra le quattro mura, il corpo avrebbe presto ripreso calore, raggiungendo temperature a lui più consone. Avrebbe però, dal momento che quel giorno l'impianto di riscaldamento sembrava non funzionare alla perfezione. Il termostato segnava venti gradi. Poco più di dieci erano quelli percepiti. 


Non rimaneva che fare una doccia calda. Pochi secondi e il vapore dell'acqua aveva già appannato il grande specchio sopra il lavandino. Un po' di docciaschiuma e poi pronti per il risciacquo finale. Proprio in quel preciso istante la tragedia. L'acqua diventò gelida. Il primo istinto fu quello di spegnere immediatamente il rubinetto. La schiuma e il freddo però rimanevano lì, ad accompagnare un espressione che aveva poco del temprato eschimese.


Un nuovo tentativo con l'acqua. Ancor più fredda se possibile. Nel frattempo la temperatura corporea era ben lontana da un orizzonte febbrile. Ricordi di film militareschi anni '80, permisero uno slancio nel sottoporsi ad una gelida tortura d'acqua. Dopodiché due maglioni e un pantalone imbottito cercarono di ripristinare una minima circolazione sanguigna. Infilato anche il piumino non rimaneva che avviarsi in auto dai lontani vicini, che fino a quel giorno non erano stati particolarmente calorosi.


Inserita la prima, freccia a sinistra e... fermi. Il furgone che era appena passato aveva improvvisamente frenato. Impossibile evitarlo. Tamponamento perfetto, con tanto di muso dell'auto infilatosi sotto lo sportellone posteriore del camioncino. Al centro una grande scritta invitava all'acquisto di surgelati.


Meglio di così, non sarebbe potuto andare. Brrr!

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