Visualizzazione post con etichetta acqua. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta acqua. Mostra tutti i post

lunedì 16 aprile 2012

Goccia dopo goccia

La prima ora di sonno era passata. La lancetta della sveglia sul comodino aveva sentenziato l'inizio di un nuovo giorno. Proprio in quell'istante l'udito captò quel segnale. Preciso, costante e ripetitivo. Sembrava impossibile che dell'acqua potesse fare un tale frastuono, eppure quella goccia era l'unica interprete di un notturno silenzio.


A nulla servì prestargli poca attenzione. Ci si ancorò alla speranza. Così come era improvvisamente apparso forse se ne sarebbe andato. Se ne contò la frequenza. Ogni sette secondi ricompariva. Un'inerzia considerando che nemmeno la testa sotto il cuscino produceva effetti benefici.


Non c'erano possibilità di isolarlo, anche perché le porte che si potevano chiudere lo erano già. D'altronde il suono arrivava da sopra e non c'erano modalità d'interferire sul suolo straniero. Il proprietario nemmeno era presente.


Una passeggiata in soggiorno non stemperò la tensione. Il tentativo di spostare il pensiero altrove nemmeno. Non rimaneva che una cosa. Sulle note di quella goccia comporre un brano. Trasformare un fastidio in un divertimento. Certo non era in programma, ma altre soluzioni non si vedevano, anzi non si sentivano all'orizzonte.


E' così che quel ritmo ipnotico si riuscì a trasformare in un brano. Le parole improvvisate strizzavano l'occhio all'ironia. Lo stato d'animo evolveva verso l'allegria. Dopo più di mezz'ora di ritornelli e rime, quel suono appariva una simpatica presenza. Anche dopo l'acuto finale, la musica continuò, ma oramai era diventato solo una ninna nanna. E vista l'ora ci poteva pure stare. 


Uno sbadiglio accompagnato da un giro sul fianco furono i segnali di un gradito ritorno. Il sonno aveva rifatto capolinea e il suono lasciava il posto ad un sogno in arrivo. 

lunedì 12 dicembre 2011

Brividi

Considerando il periodo non era stata una giornata particolarmente fredda. Però appena il sole decise di dare spazio alla sera, qualche brivido si iniziò ad avvertire. Forse colpa dell'abbigliamento, poco rispettoso del calendario. In fondo il Natale era alle porte.


Appena rientrati però tra le quattro mura, il corpo avrebbe presto ripreso calore, raggiungendo temperature a lui più consone. Avrebbe però, dal momento che quel giorno l'impianto di riscaldamento sembrava non funzionare alla perfezione. Il termostato segnava venti gradi. Poco più di dieci erano quelli percepiti. 


Non rimaneva che fare una doccia calda. Pochi secondi e il vapore dell'acqua aveva già appannato il grande specchio sopra il lavandino. Un po' di docciaschiuma e poi pronti per il risciacquo finale. Proprio in quel preciso istante la tragedia. L'acqua diventò gelida. Il primo istinto fu quello di spegnere immediatamente il rubinetto. La schiuma e il freddo però rimanevano lì, ad accompagnare un espressione che aveva poco del temprato eschimese.


Un nuovo tentativo con l'acqua. Ancor più fredda se possibile. Nel frattempo la temperatura corporea era ben lontana da un orizzonte febbrile. Ricordi di film militareschi anni '80, permisero uno slancio nel sottoporsi ad una gelida tortura d'acqua. Dopodiché due maglioni e un pantalone imbottito cercarono di ripristinare una minima circolazione sanguigna. Infilato anche il piumino non rimaneva che avviarsi in auto dai lontani vicini, che fino a quel giorno non erano stati particolarmente calorosi.


Inserita la prima, freccia a sinistra e... fermi. Il furgone che era appena passato aveva improvvisamente frenato. Impossibile evitarlo. Tamponamento perfetto, con tanto di muso dell'auto infilatosi sotto lo sportellone posteriore del camioncino. Al centro una grande scritta invitava all'acquisto di surgelati.


Meglio di così, non sarebbe potuto andare. Brrr!

martedì 7 luglio 2009

Laguna Blu


Certo che i tramonti in laguna sono sempre degli spettacoli di madre natura.
Il sole che lentamente si sdraia dietro San Marco. Il cielo che sembra arrossire con il suo pallore arancione. L'acqua della laguna che si appropria di un blu cobalto.

Il tempo sembra rallentare. Lo spostamento d'acqua dei battelli è minimo. Lo sbattere delle ali dei gabbiani impercettibile. Anche gli ultimi pendolari che rientrano a casa, sembrano aver perso la frenesia che li contraddistingue al mattino.

E' un momento particolare che in una città di mare si assapora ancor di più. L'elemento acquatico sembra perfettamente suggellare la giornata che finisce, come se tutte le preoccupazioni venissero dall'acqua spazzate via, per lasciar spazio ai sogni e ai pensieri troppo spesso accantonati durante il giorno.

Questo è il tramonto di una laguna blu.

Photo Credits