martedì 31 gennaio 2012

Tempi diversi di vita reale

Quanti di noi vorrebbero conoscere i pensieri degli altri? Alcune volte per necessità, altre solamente per curiosità. Le cosiddette parole non dette. Quelle che spesso hanno un valore anche superiore alle esplicitate. Capita con chi si conosce molto bene, ma non solo. Magari anche uno sguardo rubato incrociando una persona per strada. "Chissà dov'è effettivamente con la mente?", ci si chiede vedendola presente solo fisicamente.


Senza spingermi troppo in là, ieri mi è capitato di fare un esercizio. Un gioco. Novanta secondi. Il tempo di attesa che il semaforo per dei lavori in corso tornasse verde. In quel frangente mi sono appuntato quali fossero, a mio avviso, i pensieri delle persone in quel momento vicino a me. I passeggeri dell'auto dietro la mia. Una madre alla guida con tre bambini che fuoriuscivano dalle retrovie. L'anziano signore che passeggiava da solo sul marciapiede. Infine una giovane coppia di fidanzati.


Al di là di quello che ho scritto, la cosa straordinaria che mi è venuta naturale fare è stata l'utilizzo dei tempi verbali differenti. Nel descrivere i pensieri della madre ho utilizzato un condizionale abbinandolo ad un futuro. Per l'anziano signore un passato. Il passato remoto. Per i giovani come per incanto invece, il presente. I loro pensieri erano quello che in quel momento stavano vivendo. Un tenero, ma caloroso abbraccio.


Poi è giunto il verde e ho ripreso in mano i miei di pensieri. In che tempo? Beh provate a giocare voi ora.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Osservare le persone e cercare di carpire i loro pensieri spesso mi incuriosisce molto... Sarebbe una lettura di vita reale, chissà quante emozioni!!!