mercoledì 6 giugno 2012

Il canto del nuovo giorno

La sveglia suona, la luce entra e l'occhio s'apre come un sipario. 
La gamba cala, il corpo vive e l'uomo torna nel suo cammino.
Il caffè sale, l'aroma odora e il buongiorno intona il suo arrivo.


Lo sguardo pensa, la mente vede e il sole stende i suoi nuovi raggi.
I pensieri corrono, il respiro no e il mento su una mano l'appoggio ha.
Gli impegni scorrono, il tempo s'accorcia ed i panni sventolano nel loro asciugar.


La radio canta, la tele tace e la musica della natura inebria.
L'acqua scorre, la lama taglia e il viso è pronto per gridar.
La veste è pronta, la vestizione inizia e il costume di un nuovo giorno è indossato.


La borsa c'è, il sorriso pure ma di chiavi nessuna notizia.
La ricerca inizia, l'orologio segnala e un nuovo ritardo è assicurato.
Ritrovamenti fatti, porte chiuse e la marcia ha il suo inizio.


Un passo avanti, un altro ancora e l'arrivo sembra sempre più vicino.
Un saluto a destra, un altro a sinistra e le parole trovan vigore.
Il clacson suona, l'auto frena e pure l'altro occhio s'apre.


I gesti continuano, i momenti si sovrappongono e il canto del nuovo giorno sottolinea, oggi più che mai, che un buongiorno intonerai.

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