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martedì 12 giugno 2012

Marco è

Marco è bravo a scuola. Marco obbedisce ai genitori. Marco non interrompe mai nessuno. Marco però ha pure un sogno. Più di uno. Vorrebbe correre in un prato fino all'ultima goccia di respiro. Saltare nelle pozzanghere quando fuori piove. Cantare a squarciagola tutte quelle canzoni che ha imparato, ma che non ha mai interpretato. Ma soprattutto Marco vorrebbe essere ascoltato. Quando le sue parole riescono ad uscire dalla sua bocca. Quando i suoi silenzi emergono dalle espressioni del suo viso.


Marco vorrebbe fare. Provare. Realizzare e alcune volte anche sbagliare, per capire meglio. Per imparare. Per migliorare o semplicemente per vivere.


A Marco non interessano i complimenti per dei comportamenti che si deve imporre. Al massimo qualche consiglio, ma meglio ancora qualche sorriso. D'incoraggiamento. Di stima. Di amore, quello vero però. Quello incondizionato, per ciò che sei e non per ciò che vorrebbero che fossi. 


Intanto Marco continua a sognare. Piano piano però inizia pure ad agire. Nessun capriccio, solo segnali chiari che lui non è disposto a rinunciare alla propria vita per viverne una di qualcun altro. Magari pure bella, ma sicuramente non sua.


  

giovedì 25 novembre 2010

Provocazione rosa

Modelli e realtà. Attualità e quotidianità.
Ancora una volta ciò che ci viene proposto, in alcuni casi imposto, non coincide con ciò che ci sta attorno.

Le vedo al mattino. Trafelate, mentre accompagnano i bimbi a scuola. Sfreccianti, per raggiungere il lavoro. Pensierose, mentre pianificano le cose da fare. Alcune con il sorriso. Altre con una smorfia. Con trucco oppure senza. Sognanti o meno. Determinate seppur osteggiate. Comunque sia donne, che con la loro vitalità affrontano giornate molto lunghe. Sono poche le pause. Spesso anche le gratificazioni ricevute.

Purtroppo le vedo anche in televisione, sulla stampa, nelle affissioni. Oggetti. Femminilità imbrattata dalla volgarità. A dare manforte a questa situazione una triste attualità. Escort, scandali sessuali e battute di cattivo gusto che arrivano dall'alto.

Ci si dimentica troppo velocemente di cosa significhi per una donna i termini libertà e uguaglianza. Possibilità di esprimersi. Di amare. Di essere madre. Di poter lavorare. Di poter vivere la femminilità.  Di scegliere come vestirsi. Di non aver paura la sera tornando a casa da sola.

Tutto questo dovremmo ricordarcelo ogni giorno. Partendo da oggi che è la giornata contro la violenza sulle donne.

lunedì 15 marzo 2010

C'è tutto un mondo intorno

Giovedì scorso a Palazzo Montecitorio in Roma è successo qualcosa che se fosse capitata anche solo cinque anni fa, forse oggi saremo un Paese più evoluto.

Per la prima volta all'interno di una delle sale che rappresentano le istituzioni italiani si è parlato di Internet è libertà e dei motivi perché bisogna difendere la rete. A tenere la Lectio magistralis "Il Web e la trasparenza tra ideali e realtà" il professore dell'Università di Harvard Lawrence Lessing, considerato tra i massimi esponenti sul tema libertà e diritti nel web.

La notizia è passata inosservata. Al di là di chi lavora con Internet o di chi è di suo sensibile al tema della rete. Sui giornali e alla televisione questo evento è passato in sordina. Nonostante ciò, colgo ugualmente il lato positivo di quanto accaduto. Anche se in ritardo, anche se non è stata data grande visibilità alla cosa, già che si sia fatta è il segno che forse qualcosa sta cambiando.

Internet non è solo il piace (non mi piace più) e il commenta su Facebook o la visione dell'ennesimo video viral su YouTube. Internet è la rivoluzione più importante di questa nostra storia recente. Internet è cultura, scambio d'informazioni è la creazioni di network, che ci permettono di concretizzare progetti e idee.

Ecco del valore della rete, di cosa vuol dire fare innovazione e di altro ancora, parleremo a partire da domani con Nicola Farronato, che dalla sua cucina di Bassano del Grappa, comunica con il mondo attraverso il Web.

Perché dietro (dentro) a Internet, c'è tutto un mondo intorno.

lunedì 9 novembre 2009

Altri muri da abbattere


Vent'anni fa veniva abbattuto il muro simbolo di una divisione ideologica, politica, sociale e culturale. Un muro che divideva una città, una nazione, un popolo e non solo.

Con la caduta del muro di Berlino è iniziata una stagione di grandi cambiamenti. Parola d'ordine libertà. Libertà di pensiero, di essere e di vivere.
Ha rappresentato la conferma del fallimento dei regimi totalitari.

Sembra storia, ma sono passati veramente pochi anni. In questo frangente i connotati socio-politici del mondo sono stati completamente stravolti. Non esiste più il dualismo Stati Uniti/Russia. Guerra fredda è un termine passato nel dimenticatoio o al massimo utilizzato da qualche scrittore per la narrazione delle proprie spy story. Sono stati abbattuti molti muri, ma nel frattempo più o meno silenziosamente ne sono stati issati degli altri.

Il "nemico" che ci propinano oggi non è così ben definito. Addirittura si fomenta anche la religione pur di trovare qualcuno da contrapporci. L'importante è tenere alto il livello di paura. Sì, perché questo è l'elemento cardine per cementificare i nuovi muri. Muri magari non così visibili come quello che impediva l'accesso alla Porta di Brandeburgo, ma non meno pericolosi di esso.

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