Visualizzazione post con etichetta saluti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta saluti. Mostra tutti i post

lunedì 9 marzo 2009

Convenevoli del dopocena

Mi è capitato ancora.

Mancava poco alla mezzanotte e la cena con gli amici stava volgendo al termine.
Caffè degustato. Limoncino sorseggiato. Il conto era arrivato ed era stato pure saldato, mentre i camerieri iniziavano ad alzare le prime sedie sui tavoli per sistemare il locale.

Una volta alzati, mettiamo le giacche e ci salutiamo. Ed ecco il momento topico.
Invece di imboccare l'uscita del locale, ricominciamo a parlare.
Piacevolmente si crea una situazione di stand by. Nessuno si muove, nessuno prende l'iniziativa di partire e le parole traboccano come un fiume in piena, come se ci fossimo appena ritrovati e non fossimo reduci da una lunga serata in compagnia.

Una situazione che può tranquillamente durare cinque, dieci, venti minuti o ancor di più.
Non c'è una spiegazione logica. E' un misto di convenevoli del dopocena e una voglia comunque di non staccarsi dal gruppo.

Il teatrino è durato finché il ristoratore elegantemente ci ha intimati ad uscire e uno dei presenti razionalizzato quanto accadeva ha preso l'iniziativa e ha oltrepassato la soglia dell'uscita.
Bene, sembrava tutto finito, se non fosse che, nonostante gli ulteriori saluti della buonanotte, ci siamo ritrovati per un'altra mezzora a parlare fuori del ristorante, sul piazzale dove avevamo parcheggiato le auto.

D'altronde questa è la forza di una piacevole Compagnia e poi il cielo ero fantasticamente stellato, la luna crescente origliava silenziosamente i nostri discorsi, i problemi di tutti giorni sembravano scomparire e i nostri cuori ricevevano un forte appagamento.


lunedì 16 febbraio 2009

Il momento dei saluti

Sembrava così lontano questo giorno quando un paio di mesi prima avevo fatto la mia scelta. Invece eccolo qui. L’ultima sveglia all’alba. L’ultimo articolato viaggio di andata. L’ultimo giorno con i colleghi. Tutto è l’ultimo, per poi ricominciare domani con qualcosa di nuovo.

E’ una situazione strana il momento dei saluti, quando sai che comunque da quel momento si concluderà un ciclo. E’ un po’ come l’ultimo giorno di scuola, quando magari all’ultimo anno delle superiore lasciavi il tuo gruppo di amici per proseguire per il tuo cammino. Con una buona dose di gioia, di allegria per l’inizio delle vacanze, ma allo stesso tempo con un pizzico di malinconia perché comunque ti dovevi staccare da persone che volevi bene e con le quali avevi condiviso un lungo percorso.

Ormai mancano veramente pochi minuti. Molti abbracci. Tante strette di mano, mentre le parole lasciano il posto ad incroci di sguardi intensi.
Sono pervaso da un senso di serenità, dato dalla consapevolezza che al di là dell’importante esperienza professionale, ho avuto la fortuna di fare degli incontri di valore. Sono nate e si sono sviluppate delle relazioni umane che avrò il piacere di portare con me. Ed è questa la cosa più importante.

Apro la porta. Esco. C’è uno splendido tramonto ad accogliermi, come se il cielo volesse regalarmi un suo segnale di affetto.
Mi volto. Guardo per l’ultima volta lo splendido edificio che per quattro anni mi ha ospitato. Qualche brivido, ma deve essere colpa di questo rigido inverno.

Arrivederci.