lunedì 31 maggio 2010

Tra cielo e mare

Lo sguardo rivolto verso il cielo. L'udito all'ascolto del mare.

Le nuvole passavano in perfetta fila indiana. Sembravano degli scolaretti con il grembiule bianco ordinatamente incolonnati a due a due per manina. Sì è vero alcune erano più grosse, altre più sottili. Certe sembravano più vivaci, mentre alcune apparivano più timide nel loro avanzare. D'altronde non sono così anche i ragazzini.

Le onde del mare invece suonavano. Nel loro infrangersi sulla battigia emettevano una musica simile ad una coinvolgente bossa nova. Non era un singolo musicista, ma un'intera orchestra e si distingueva perfettamente il suono corale da quando invece c'erano degli assoli riservati. Era il direttore a dare il tempo. E chi meglio del vento poteva interpretare questo ruolo di regista.

I minuti trascorrevano, ma poco contava. In quel frangente anche le lancette dell'orologio sembravano volersi prendere una pausa dalla loro continua corsa circolare.
Tutto ruotava attorno a quei due elementi, perfettamente mischiati. Tra cielo e mare tutto si muoveva, tutto andava avanti, tranne i pensieri, che per una volta tanto si ritrovavano spettatori di uno spettacolo ancor più grande di loro.

Solo un'altra cosa aveva trovato un varco tra questi due naturali protagonisti, il respiro. Solo lui era riuscito a prendere le movenze delle nuvole e il ritmo delle onde, quasi a diventar un tutt'uno con loro, mentre tutta la fisicità del corpo si era lasciata andare a favore di uno spirito troppo spesso legato.

Tutto ciò tra cielo e mare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

poesia!by a.

Antonio Amendola ha detto...

Bellissimo!

Anonimo ha detto...

Ho i brividi di fronte a tanta bellezza e poesia... Che meraviglia !!! ciao sister