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giovedì 24 marzo 2011

Là fuori

Stavo aspettando una persona all'interno di un bar. Complice il sole primaverile e la tipologia di vetro presente, sta di fatto che da dentro si poteva tranquillamente osservare i passanti senza essere minimamente notati. 


In questa situazione quasi da stanza per i riconoscimenti all'americana, per ingannare l'attesa  mi sono messo a dare un'occhiata a cosa capitava là fuori.


Sembrava di assistere ad un documentario di divulgazione scientifica a carattere sociologico. In rigoroso ordine di apparizione ho visto:


- coppia quarantenne in stato di "contenzioso".
Lei, allargava le braccia, prima di allungarle verso il cielo, mentre dalla bocca uscivano sillabe in quantità industriali. Lui, sguardo verso terra e braccio destro appoggiato stancamente al fianco. Labbra ermeticamente chiuse.


- gruppo di giovani studenti.
Su per giù sui quindicianni. Pantalone ampio e cadente. Andatura molleggiante. Mani occupate da cellulari e sigarette. Cuffie alle orecchie per l'ascolto di musica, che se indossate anche solo qualche settimana fa, avrebbero riparato molto dal freddo.


- gruppo di turisti in preda a convulso shopping da souvenir.
Cappellino in paglia con scritta Venezia sul davanti. Pezzo di vetro simil-Murano ben avvolto in carta da giornale sotto il braccio. Serie di cartoline di Piazza San Marco che uscivano dal marsupio portaoggetti indossato a tracolla.


- famiglia in balia di tre incontenibili bambini.
Il più piccolo disperato in passeggino. Il più grande, in completo disaccordo con il padre. Considerazione fatta dopo il calcio apportato allo stinco destro del capofamiglia. Bimba all'incirca di tre anni irremovibile seduta a terra con gambe incrociate.


Tutto questo in poco più di cinque minuti. Poi è arrivata la persona che aspettavo, ma sono sicuro che lo spettacolo là fuori è continuato.

lunedì 31 maggio 2010

Tra cielo e mare

Lo sguardo rivolto verso il cielo. L'udito all'ascolto del mare.

Le nuvole passavano in perfetta fila indiana. Sembravano degli scolaretti con il grembiule bianco ordinatamente incolonnati a due a due per manina. Sì è vero alcune erano più grosse, altre più sottili. Certe sembravano più vivaci, mentre alcune apparivano più timide nel loro avanzare. D'altronde non sono così anche i ragazzini.

Le onde del mare invece suonavano. Nel loro infrangersi sulla battigia emettevano una musica simile ad una coinvolgente bossa nova. Non era un singolo musicista, ma un'intera orchestra e si distingueva perfettamente il suono corale da quando invece c'erano degli assoli riservati. Era il direttore a dare il tempo. E chi meglio del vento poteva interpretare questo ruolo di regista.

I minuti trascorrevano, ma poco contava. In quel frangente anche le lancette dell'orologio sembravano volersi prendere una pausa dalla loro continua corsa circolare.
Tutto ruotava attorno a quei due elementi, perfettamente mischiati. Tra cielo e mare tutto si muoveva, tutto andava avanti, tranne i pensieri, che per una volta tanto si ritrovavano spettatori di uno spettacolo ancor più grande di loro.

Solo un'altra cosa aveva trovato un varco tra questi due naturali protagonisti, il respiro. Solo lui era riuscito a prendere le movenze delle nuvole e il ritmo delle onde, quasi a diventar un tutt'uno con loro, mentre tutta la fisicità del corpo si era lasciata andare a favore di uno spirito troppo spesso legato.

Tutto ciò tra cielo e mare.

lunedì 17 maggio 2010

Intorno a noi

Se siete tra quelli che mentre viaggiate in auto invece di spingere il piede sull'acceleratore, preferite guardare il paesaggio che vi circonda...

se siete tra quelli che invece di una veloce e potente moto da strada prediligete una piacevole moto da viaggio, fermandovi magari spesso e volentieri ai bordi della strada per scattare una foto...

se siete tra quelli che in treno preferite essere seduti sul lato del finestrino e invece di fissare lo sguardo su un quotidiano, appiccicate il viso al finestrino...

... certamente vi piace viaggiare, ma soprattutto amate guardare dove state andando e scoprire il territorio intorno a voi.

Bene, questa settimana faremo un viaggio ed a proposito di territorio andremo a scoprire attraverso un intraprendente urbanista, come è possibile utilizzare dei linguaggi moderni, più contemporanei per parlare di territorio ed economia. Ma in particolar modo andremo a scoprire i progetti innovativi di questa persona. Andremo a scoprire "Il territorio di Steve Bisson".

Vi aspetto domani per iniziare questo viaggio intorno a noi.

mercoledì 29 aprile 2009

Con il naso all'insù


A guardare le nuvole. Per capire dove stanno andando. Per interpretarne le forme. Un vento caldo accompagna questo gregge celeste, mentre fa sbattere intensamente le onde del mare sugli scogli.

E' un lusso quello che mi sto permettendo. Quello di perdere del tempo, con il naso all'insù per seguire questo viaggio un po' etereo e molto romantico.
Non siamo più abituati a concederci queste pause. Liberi da impegni. A fermarci per guardare quello che ci accade attorno.
La nostra è una rincorsa continua. Siamo talmente di fretta che se passiamo davanti allo specchio, facciamo fatica a riconoscerci.

Mentre le nuvole continuano il loro spostamento, nel tentativo discreto di attirare la nostra attenzione, di richiamarci all'ordine. Un richiamo che ci permetta si svegliarci da questo frenetico stile di vita e ritarare l'orologio della nostra esistenza.

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