mercoledì 7 settembre 2011

VENEZIA68 - PER PLEASE!


Racconto semi-serio su un traduttore ansiogeno


Premessa non ci sono critiche. L’unica eventuale possibile potrebbe essere rivolta al sottoscritto che dovrebbe aver una conoscenza dell’inglese tale da non ricorrere al traduttore. Però…

Più i minuti passano più le parole scandite assumono scarsa importanza. Ormai l’udito si è stabilizzato su un’altra frequenza. Un suono. Strano. Misterioso. Di difficile interpretazione.

Se fosse la conferenza stampa di un film horror sicuramente sarebbe riconducibile a qualche effetto sonoro presente nel film. Considerando che si tratta di una commedia americana, l’ipotesi scema immediatamente.

Un misto tra risata satanica e sospiro malefico comunque continuo ad avvertire nelle cuffie. Tolgo e metto. Metto e tolgo, nella speranza che sia un disturbo del cavo di collegamento. Niente da fare. Persiste. Non solo, si amplifica.

E’ ansia. Prima in colei che parla, poi in me che ascolto. Rivolgo lo sguardo all’indietro, cercando di vedere attraverso il vetro fumé, l’operatrice che sta parlando. Ne intravedo appena i lineamenti del viso. E’ lei che a sua insaputa o meno sta divulgando terrore tra la folta schiera di giornalisti non anglofoni.

Quel suo ansimo scadenzato in modalità risucchio è devastante. Per please qualcuno può gentilmente avvertire la signora di quanto sta accadendo in sala?"

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