La nebbia era immancabile. Poteva allontanarsi un paio d'ore per il pranzo, ma ritornava repentina come a non voler perdersi l'appuntamento. Ricordo anche gli auguri al telefono. Qualche zia lontana da casa.
Le sensazioni più belle però erano quelle legate al risveglio e del fine giornata. Il primo perché racchiudeva tutta l'attesa. Il secondo perché comunque era una forma di liberazione. Il numero 16 prendeva possesso del calendario, rimandando il tutto all'anno avvenire.
La cosa che mi faceva più gioire era un augurio inatteso. Quello che mi rammaricava di più era un mancato augurio atteso. Però alla fine le cose si bilanciavano e subito ero pronto a giustificare chi non avesse memoria, sentendomi parte in causa.
Comunque sia trovavo riduttivo allora come lo trovo riduttivo adesso festeggiare una persona solo per quelle ventiquattro ore. Che poi erano meno visti i tempi tecnici dedicati al sonno. Forse è per questo che ogni tanto intono un "tanti auguri a te", a prescindere che ci sia un festeggiamento ufficiale.
Intanto a quei ricordi attorno ai nove anni, se ne sono aggiunti un'altra trentina, ma quel bravo ragazzo continuano a cantarmelo.
3 commenti:
perchè è un bravo ragazzo! ...perchè èun bravo ragazzo!!...... tanti auguri andrea!!!bya.
Oggi hai un anno di piu', ma tutto sommato 39 non sono poi cosi' tanti.
AUGURIII!!!
Ale
E come potevano mancare gli auguri dai mobizu !!! ....xchè è 1 bravo ragasso...
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