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martedì 11 gennaio 2011

Ciaspole e pensieri

Mentre un piede affonda nella neve, un altro è pronto a risollevarsi. Passo dopo passo. In un movimento perpetuo che ti fa avanzare per un bianco sentiero.


La fatica non trova sfogo. La catarsi dell'anima ha la meglio. La mente si svuota da quotidiani ingombri. Il respiro si fa più profondo nel tentativo di inspirare ogni singolo attimo. Le ciaspole sono le uniche fidate compagne. Per il resto è un viaggio in solitario.


Il silenzio circostante amplifica il rumore della nostra singola presenza. E' la prova della nostra esistenza. La dimostrazione della nostra unicità. Nella quiete più assoluta, il fragore di sentirsi vivi.


Si avanza di qualche metro. Le essenziali insegne del percorso lo attestano. Anche il sole che filtra dalle cime degli alberi fa cambiare inclinazione alle ombre. Sono trascorsi quaranta, cinquanta minuti. Ma non è l'orologio a scandire il tempo qui. E' il battito del cuore a dare il ritmo alla giornata.


Lo sguardo è fisso in avanti. Come a cercare risposte a tanti nostri interrogativi. Da un momento all'altro sembra arrivare l'incontro. Per una volta le indicazioni non cadono dal cielo. Ma è solo una sensazione. Più si va avanti più si ha la certezza che il vero incontro è con se stessi.


Intanto la ricerca continua. Dietro di noi le impronte del nostro cammino. Davanti, la bellezza di un futuro da scoprire.

martedì 25 novembre 2008

Segnali

Mi permetto di svegliarmi mezz'ora dopo del solito. Ho un appuntamento a Milano per le 14.30, ho il tempo necessario per prepararmi con calma e raccogliere un po' di idee.
Le grida di eccitazione dei bimbi, accompagnate dalla voce orecchiabile di mia moglie, mi fanno pensare però che c'è qualcosa di diverso. Strano non ricordo che ci siano compleanni o avvenimenti particolari da festeggiare.

Li raggiungo in soggiorno. Li trovo tutti e tre appiccicati al vetro della finestra. Nevica.
Anche se manca un mese al Natale, è sempre piacevole vedere un paesaggio incantato. Allo stesso tempo affiora in me anche una preoccupazione. La neve normalmente oltre alla gioia porta anche disagi. Ecco che allora accelero i ritmi, non si sa mai.
Caffè al volo, veloce doccia ed esco.

Arrivato all'imbarcadero ecco un un secondo segnale. La navigazione ha subito dei cambiamenti causa acqua alta. Invece del solito giro circolare, il battello farà solo il Canal Grande. Neanche male, poteva andare peggio.

Arrivo in stazione che manca un quarto d'ora alla partenza del treno. Più che manca, mancherebbe, visto che alzando gli occhi verso il tabellone degli orari, sembra di essere alla lotteria con estrazione impazzita. Tutti i treni in ritardo, quello minimo è di venti cinque minuti.

Sono tra i fortunati. Il mio ne ha soli trentotto.
Alle 10.58 sto per partire. Incrocio le dita. Considerando com'è iniziata la giornata, ci sono tutti le avvisaglie che era preferibile starsene a casa sotto il piumone.