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giovedì 17 novembre 2011

Sformato di sociologia - La ricetta

E' un esperimento semplice da fare per testare il livello di civiltà delle persone.


Prendete una decina di individui. Possono essere anche dodici o quattordici, purché in numero pari. Posizionateli diligentemente in una stanza, preferibilmente non troppo grande. Meglio la vicinanza fisica. Dopodiché invitateli a discutere su un tema. Condizione necessaria qui è che l'oggetto della discussione preveda l'esborso di denaro.


Lasciateli "confrontare" per circa mezz'ora. Basterebbe anche meno, però trenta minuti permettono l'ingrossamento ideale della cistifellea nei presenti. A questo punto passate ad un secondo argomento. Poco conta che sia collegato al precedente, mentre fondamentale che rappresenti un fastidio evidente per almeno uno dei soggetti convocati. Qui magari lasciate che si formino due schieramenti e preoccupatevi che i sostenitori di uno o dell'altro fronte facciano bene il loro dovere. Fate passare un altro quarto d'ora, sincerandovi che la banale motivazione iniziale si sia tramutata in una questione fondamentale di sopravvivenza.


Arrivati a questo punto siete quasi a conclusione del vostro gustoso sformato di sociologia. Non vi rimane che proporre una votazione, per la cui validità è necessaria la maggioranza assoluta (ecco il motivo del numero pari degli individui) per l'approvazione di una qualsivoglia decisione di ordinaria gestione e l'esperimento sarà pronto per essere presentato a qualsivoglia sociologo o esperto delle dinamiche umane.


Un'ultima avvertenza, questo sformato di sociologia lo potete trovare indicato anche sotto il nome di riunione di condominio, ma vi garantiamo che è la medesima cosa.

giovedì 24 marzo 2011

Là fuori

Stavo aspettando una persona all'interno di un bar. Complice il sole primaverile e la tipologia di vetro presente, sta di fatto che da dentro si poteva tranquillamente osservare i passanti senza essere minimamente notati. 


In questa situazione quasi da stanza per i riconoscimenti all'americana, per ingannare l'attesa  mi sono messo a dare un'occhiata a cosa capitava là fuori.


Sembrava di assistere ad un documentario di divulgazione scientifica a carattere sociologico. In rigoroso ordine di apparizione ho visto:


- coppia quarantenne in stato di "contenzioso".
Lei, allargava le braccia, prima di allungarle verso il cielo, mentre dalla bocca uscivano sillabe in quantità industriali. Lui, sguardo verso terra e braccio destro appoggiato stancamente al fianco. Labbra ermeticamente chiuse.


- gruppo di giovani studenti.
Su per giù sui quindicianni. Pantalone ampio e cadente. Andatura molleggiante. Mani occupate da cellulari e sigarette. Cuffie alle orecchie per l'ascolto di musica, che se indossate anche solo qualche settimana fa, avrebbero riparato molto dal freddo.


- gruppo di turisti in preda a convulso shopping da souvenir.
Cappellino in paglia con scritta Venezia sul davanti. Pezzo di vetro simil-Murano ben avvolto in carta da giornale sotto il braccio. Serie di cartoline di Piazza San Marco che uscivano dal marsupio portaoggetti indossato a tracolla.


- famiglia in balia di tre incontenibili bambini.
Il più piccolo disperato in passeggino. Il più grande, in completo disaccordo con il padre. Considerazione fatta dopo il calcio apportato allo stinco destro del capofamiglia. Bimba all'incirca di tre anni irremovibile seduta a terra con gambe incrociate.


Tutto questo in poco più di cinque minuti. Poi è arrivata la persona che aspettavo, ma sono sicuro che lo spettacolo là fuori è continuato.