Visualizzazione post con etichetta esperimento. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta esperimento. Mostra tutti i post

giovedì 17 novembre 2011

Sformato di sociologia - La ricetta

E' un esperimento semplice da fare per testare il livello di civiltà delle persone.


Prendete una decina di individui. Possono essere anche dodici o quattordici, purché in numero pari. Posizionateli diligentemente in una stanza, preferibilmente non troppo grande. Meglio la vicinanza fisica. Dopodiché invitateli a discutere su un tema. Condizione necessaria qui è che l'oggetto della discussione preveda l'esborso di denaro.


Lasciateli "confrontare" per circa mezz'ora. Basterebbe anche meno, però trenta minuti permettono l'ingrossamento ideale della cistifellea nei presenti. A questo punto passate ad un secondo argomento. Poco conta che sia collegato al precedente, mentre fondamentale che rappresenti un fastidio evidente per almeno uno dei soggetti convocati. Qui magari lasciate che si formino due schieramenti e preoccupatevi che i sostenitori di uno o dell'altro fronte facciano bene il loro dovere. Fate passare un altro quarto d'ora, sincerandovi che la banale motivazione iniziale si sia tramutata in una questione fondamentale di sopravvivenza.


Arrivati a questo punto siete quasi a conclusione del vostro gustoso sformato di sociologia. Non vi rimane che proporre una votazione, per la cui validità è necessaria la maggioranza assoluta (ecco il motivo del numero pari degli individui) per l'approvazione di una qualsivoglia decisione di ordinaria gestione e l'esperimento sarà pronto per essere presentato a qualsivoglia sociologo o esperto delle dinamiche umane.


Un'ultima avvertenza, questo sformato di sociologia lo potete trovare indicato anche sotto il nome di riunione di condominio, ma vi garantiamo che è la medesima cosa.

martedì 15 febbraio 2011

Esperimento

Questa sera partirà il Festival di Sanremo. Questa sera partirà anche un esperimento. Per capire di cosa si tratta riprendo la risposta che mi aveva dato Alessio Bertallot, quando gli avevo chiesto provocatoriamente la prima cosa che avrebbe fatto se fosse stato direttore artistico della manifestazione.


Alessio: “Lo farei in radio, anziché in televisione: costringerebbe la gente a “sentire” la musica e non a guardare come sono vestiti i cantanti. I produttori non dovrebbero lottare per avere un primo piano più lungo sulla faccia bella dell’artista. Anche i giornalisti sarebbero costretti a parlare di musica e non di gossip e non sarebbero così determinanti i volti nuovi emersi da altri programmi televisivi. Sicuramente non funzionerebbe.


Bene a partire da domani troverete le mie impressioni sul Festival, dopo che l'avrò ascoltato alla radio. Voglio tornare all'essenza della musica. Certo non sarà facile visto che Sanremo prima di tutto è un evento televisivo. Ma forse concentrandomi sulle canzoni e tagliando fuori tutto ciò che non è musica, riuscirò ad assaporare meglio ciò che m'interessa.


"Titolo (nome brano), di (autori), canta (interprete), dirige l'orchestra il Maestro (nome direttore)".


 Che lo spettacolo abbia inizio. 

lunedì 22 marzo 2010

La macchina del tempo

Questa settimana faremo un esperimento.
Faremo un viaggio nel tempo e torneremo indietro di qualche decennio, attorno alla fine degli anni '50 ed inizio dei '60.

Sarà un viaggio tra la realtà e la fantasia, attraverso il racconto di una compagnia di giovani ragazzi squattrinati, ma ingegnosi. La storia di un'epoca che non c'è più, in un piccolo paese di provincia immerso nelle nebbie padane, con notti trascorse a parlare e dove il bar rappresentava il luogo di ritrovo dei sogni di un'intera gioventù.

Non so se sarò in grado di ricreare le atmosfere di quel periodo, anche perché non avendole direttamente vissute, le posso riportare solo come sono state trasmesse a me. Parole, aneddoti e racconti di chi realmente c'era in quegli anni.

Questo esperimento vuole essere un regalo e allo stesso tempo un omaggio. Un regalo a mio padre, visto che da poco è stata la festa del papà. Mentre l'omaggio è per quella grande artista italiana che giovedì prossimo festeggerà i suoi settant'anni e che mio padre adorava.

Detto questo non mi rimane che scrivere la frase di circostanza di ogni racconto che si rispetti, cioè che ogni riferimento a persone, cose o fatti realmente accaduti è puramente casuale, ed invitarvi tutti domani alla lettura della prima parte di "Figurati... noialtri".