mercoledì 27 aprile 2011

Il doppio viaggio

E' uno dei luoghi ideali. Mentre il contachilometri avanza, avanzano anche i nostri pensieri. Proprio così, mentre le mani afferrano il volante e lo sguardo è concentrato sulla strada, la mente procede per la sua direzione.


E' il doppio viaggio. Capita quando si affrontano lunghi tratti. Capita nel breve tragitto casa-lavoro. Ad innescarlo basta poco. Una canzone dall'autoradio. Un paesaggio attraversato. Una scena di vita all'incrocio di una via. O molto più semplicemente il silenzio.


E' il fascino del mettersi in movimento. Verso una meta. Oppure no. Comunque sia questo spostamento fisico, ne crea pure uno mentale. Ha qualcosa di spirituale, l'irrazionalità del pensiero nel sentirsi libero di vagare.


Stranezza e piacevolezza. E' forse questo il binomio più rappresentativo di una situazione che non è facile da replicare in contesti diversi. Non succede di fronte alla TV o al monitor di un computer. Necessità proprio di uno spostamento. 


Partire per mettere in moto anche la nostra mente. Poi una volta tornati, come si fa con le fotografie scattate in viaggio, è necessario archiviare i nostri pensieri. Per ricordare. Per condividere. Per accendere il desiderio di una nuova partenza.


(Tornando a casa)

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