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mercoledì 15 dicembre 2010

Il Governo ideale

Immagino un luogo dove i più alti esponenti del sapere s'incontrano. Sono stati nominati da un popolo che in loro hanno visto l'eccellenza. Arrivano da estrazioni professionali e culturali diverse, ma hanno una capacità intellettiva fuori dal comune.


Dialogano e si confrontano tra loro sui temi più disparati. Sanità, economia, religione, ambiente, giustizia, istruzione e molto altro ancora. Su alcune problematiche specifiche, loro stessi convocano i maggiori esperti del campo. In questo modo riescono ad unire il pensiero alla pratica. Ad ogni problema trovano la migliore soluzione concretamente realizzabile.


Al termine di ogni incontro ringraziano la popolazione che gli ha nominati e ritornano a studiare, a fare ricerca, a lavorare e a vivere tra la gente. Questo perché sanno che è fondamentale per loro mantenersi aggiornati e anticipare le eventuali problematiche quotidiane stando a contatto con le altre persone. Inoltre sanno che per loro sarebbe impossibile dare le corrette indicazioni di governo di un paese, vivendo in una modalità diversa da quella dei loro concittadini.


Per loro è un onore poter far parte di un governo come questo. E' la massima onorificenza che possono ottenere. Possono mettere a disposizione di tutti le loro capacità. Anni e anni di lavoro e studio premiati in questo modo. Ridono con un po' imbarazzati quando leggono che molto tempo addietro venivano pagati i loro predecessori. Oggi sarebbe quasi un affronto pensare di ricevere qualunque forma di retribuzione da coloro che hanno avuto la lungimiranza di nominarli.


Questo è quello che immagino. Poi c'è quello che vedo, ma questo è meno interessante.

mercoledì 24 marzo 2010

Figurati... noialtri - Parte seconda

Vai alla prima parte

Guarda qua è mezzogiorno e tutti quelli che contano in questo paese sono qui in piazza. Il sindaco davanti al negozio della Iole che parla con il “traffichino” del mediatore di Giovanni. Don Luigi in bicicletta che è appena stato, vista la pedalata lenta, a portare l’estrema unzione a qualcuno e davanti al bar di Cencio, il geometra Merlin proprio con il farmacista. Speriamo che non mi veda altrimenti inizia a farmi l’interrogatorio sull’abito del figlio. Certo che quella volta che mio padre mi ha chiesto di scegliere se fare il sarto o il barbiere, vista la mia poca inclinazione ai lavori della campagna, potevo scegliere il barbiere.

Prendiamo Piero, con la sua piccola bottega non ha nessuna preoccupazione. Gli basta la pazienza di ascoltare le conversazioni dei suoi vari clienti e dopo basta. Un taglio di capelli, una barba, quattro parole e ha fatto giornata. E dopo è anche sempre informato su tutti gli ultimi sviluppi. La settimana scorsa è stato il primo a dare la notizia che Marietto aveva le corna, dopo che era passato in negozio da lui quel foresto che mentre aspettava il suo turno, non è riuscito a trattenere il suo entusiasmo per la notte di passione trascorsa con la Carla. Che disastro dopo cinque minuti che era uscito dal negozio, tutti sapevano dell’accaduto. Tutti, tranne naturalmente il Marietto, che ancora va in giro a testa alta a consegnare la posta in paese.


“Cencio un cinzanino con l’oliva che dopo devo tornare subito al lavoro!”

“Al lavoro Vittorio… non sapevo che nel tuo dizionario esistesse questa parola”

“Sì sì prendi pure in giro, vedrai come ti confeziono la prossima camicia che mi chiedi”.

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Ore 20 in punto et voilà, l’abito è terminato. Ancora una volta la premiata ditta Vittorio e Bepi è riuscita nella sua missione e devo dire che è veramente ben fatto. Peccato che lo metterà solo una volta. Un abito così meriterebbe qualche apparizione in più.

Bene e ora che abbia pure inizio la serata. La Mina ci aspetta... forse.

Domani la terza ed ultima parte del racconto