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venerdì 29 ottobre 2010

Disco Week End: Francesco De Gregori - Titanic


E' stato un suo fedele compagno di viaggio. Durante il giro del mondo in barca-stop lo ha ascoltato ripetutamente. Chissà come sarà stato associare questa musica, queste parole, con ciò che gli occhi di Alberto Di Stefano vedevano. Mentre sentiva questo disco, Alberto non era comodamente disteso nel salotto di casa. Nemmeno, ad onor del merito, imbottigliato nel traffico di una città come Milano. Alberto era in mezzo all'oceano oppure in qualche porticciolo difficilmente individuabile da una cartina geografica.


Comunque sia stava ascoltando un grande album. Un album dove Francesco De Gregori è riuscito, attraverso la sua poesia e una moltitudine di metafore, a dipingere perfettamente le contraddizioni che accompagnano un progresso.


Brani come L'abbigliamento di un fuochista, I muscoli del capitano e la stessa Titanic, che da il nome al disco, sono il sunto esemplare di un disco ben riuscito. Ma poi c'è una canzone d'amore come Belli Capelli. La ballata sognante di Caterina. Il rock'n'roll d'amarcord di Rollo & his Jets. L'apparente tranquillità di Centocinquanta stelle. Lo struggente racconto di San Lorenzo. Ed infine c'è lei, La leva calcistica della classe '68 che non ha bisogno di essere commentata.


Proviamo ad ascoltarlo ad occhi chiusi questo album. Chissà, forse ci sembrerà di essere in barca con Alberto, nel suo giro per i mari del mondo. Chissà.





mercoledì 6 maggio 2009

Anna, Alice, Agnese, Laura, Margherita & Company

Ma quante sono le canzoni che nel titolo hanno il nome di una donna?

Tante. Ve lo assicuro.
Rimanendo nel contesto italiano, il solo Lucio Battisti ha cantato Non è Francesca, La mia canzone per Maria, Balla Linda e Anna. Quest'ultimo nome è piuttosto caro ai nostri cantautori, visto che è stato ripreso sia da Lucio Dalla con Anna e Marco, sia da Pino Daniele con la canzone dedicata alla Magnani Anna Verrà.

Come non ricordare poi Agnese di Ivan Graziani e Alice di Francesco De Gregori?
Ma la storia dei nomi femminili inizia da molto lontano. Mentre Peppino Di Capri dedicava le sue romantiche serenate a Roberta e Daniela, Fausto Leali chiedeva l'ascolto di Deborah, Gianni Morandi faceva ballare con Belinda e Mario Tessuto immortalava Lisa dagli occhi blu.

All'appello non può mancare la Signora Lia di Claudio Baglioni, Patrizia di Eugenio Finardi, una simpatica Rosalina di Fabio Contato, una struggente Margherita di Riccardo Cocciante e la straordinaria canzone di Marinella interpretata da De Andrè.

Infine, sicuramente tralasciando qualcuno, voglio ricordare la Gianna di Rino Gaetano, la piccola Katy dei Pooh, Susanna di Celentano, Silvia lo sai di Luca Carboni, Laura non c'è di Nek, la strepitosa Sally di Vasco, Iris del buon Biagio Antonacci e Cara Valentina del simpatico Max Gazzè.

Detto tutto ciò, mi sono accorto che manca una canzone, la più importante, quella dedicata a mia moglie. A questa ci penserò io e sarà sicuramente un successo, almeno per lei.

Bene ora se avete un'oretta a disposizione potete anche ascoltarvele tutte...


lunedì 1 dicembre 2008

Tanti Auguri 2: Isaia

Caro isa... buon compleanno!


mercoledì 29 ottobre 2008

Cosa sarà

Eccomi qui, a cena con due miei carissimi amici a parlare. Ma a parlare di che? Alla fine il minimo comun denominatore è la vita. La vita nelle sue diverse sfaccettature: amore, lavoro, difficoltà, speranze ma soprattutto emozioni.

Ed è lì che s’innesca quella particolare alchimia, quell’energia, che ti fa brillare gli occhi. Sì perché ti rende conto che sei sulla stessa lunghezza d’onda. I pensieri che emergono, anche se in alcuni casi generati da posizioni diverse, s’intrecciano, si scambiano, si confrontano.

Una cosa non così tanto frequente. Perché capita solo in certe situazioni e con determinate persone. E’ vero, il cibo e in particolar modo il vino aiutano lo sviluppo della conversazione. Però, è qualcosa che nasce dal profondo, dal profondo dell’anima.

In tutto questo, in quel preciso istante è come se si riprendesse consapevolezza delle proprie capacità personali, che se messe insieme a quelle degli altri, potrebbero creare qualcosa di veramente importante.

Forse è così che sono nate le grandi imprese… da una cena con amici. Ci si lascia con la convinzione che un piccolo grande passo è stato fatto, nella direzione dell’arricchimento del sapere comune.

Ora è tardi. Domani sveglia alle 6.00. Vediamo se la prossima volta che ci rincontreremo le idee prenderanno anche forma.